La prima data utile è martedì 16 luglio, quando si riunirà il nuovo consiglio della Camera di Commercio di Firenze (nello stesso giorno in cui si riunirà per la prima volta il nuovo Consiglio comunale) e i suoi 25 membri voteranno per l'elezione del nuovo presidente: Leonardo Bassilichi, presidente in carica, ha i numeri per un terzo mandato.
La possibilità, come riporta il Corriere Fiorentino, di un Bassilichi ter, venendo così meno all'alternanza che voleva che stavolta la guida dell'ente toccasse non più a Confindustria ma alla piccola impresa, a qualcuno in rappresentanza di Cna, o Confesercenti o Confcommercio o Confartigianato, si è concretizzata da settimane nonostante i mal di pancia di alcuni «pezzi» delle associazioni di categoria.
Ma il malumore non ha prodotto alcun nome alternativo, ormai la terza rielezione dell'imprenditore sembra blindata. Con una sola incognita: se Bassilichi riuscirà ad ottenere i due terzi necessari per essere rieletto già martedì, quando si terranno due votazioni in cui servirà la maggioranza qualificata, o se dovrà attendere altri quindici giorni quando basterà la maggioranza dei voti del consiglio camerale. Bassilichi ricopre la carica di presidente dell'ente dal 2014, con rielezione nel 2019, e la sua riconferma è data per fatta anche perché appena lunedì è stato riconfermato per tre anni vice presidente di Unioncamere, l'associazione nazionale delle Camere di Commercio, fatto che non è sfuggito a nessuno.
Gli equilibri all'interno del mondo camerale ed economico insomma sembrano consolidati - dopo che Bassilichi, considerato vicino a Palazzo Vecchio, non ha dato la sua indisponibilità ad essere rieletto, cosa che accaduta ben prima del voto delle amministrative che ha visto riconfermato il centrosinistra alla guida della città - e c'è chi punta all'unanimità al primo voto.
Di certo lunedì ci sarà una riunione delle associazioni per arrivare al voto non in ordine sparso: i nuovi «pesi» del consiglio vedono 6 rappresentanti per l'industria, 8 per turismo-servizicommercio, 5 per l'artigianato, uno ciascuno per agricoltura, sindacato, cooperazione, credito, professioni, associazioni dei consumatori.
In piazza dei Giudici c'è ancora prudenza, nessuno vuole dare per già chiusa martedì la partita, ma allo stesso tempo tanti danno per improbabili colpi di scena dell'ultima ora con una candidatura last minute alternativa a Bassilichi, anche perché poi nella composizione della giunta ci sarà modo per tenere conto degli equilibri tra settori: la giunta sarà eletta dal consiglio quindici giorni dopo il voto per la presidenza e a sua volta eleggerà il vice presidente al suo interno.
Con la nomina del nuovo presidente della Camera di Commercio si chiuderà il giro di poltrone iniziato molti mesi fa con il rinnovo della presidenza di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
La possibilità, come riporta il Corriere Fiorentino, di un Bassilichi ter, venendo così meno all'alternanza che voleva che stavolta la guida dell'ente toccasse non più a Confindustria ma alla piccola impresa, a qualcuno in rappresentanza di Cna, o Confesercenti o Confcommercio o Confartigianato, si è concretizzata da settimane nonostante i mal di pancia di alcuni «pezzi» delle associazioni di categoria.
Ma il malumore non ha prodotto alcun nome alternativo, ormai la terza rielezione dell'imprenditore sembra blindata. Con una sola incognita: se Bassilichi riuscirà ad ottenere i due terzi necessari per essere rieletto già martedì, quando si terranno due votazioni in cui servirà la maggioranza qualificata, o se dovrà attendere altri quindici giorni quando basterà la maggioranza dei voti del consiglio camerale. Bassilichi ricopre la carica di presidente dell'ente dal 2014, con rielezione nel 2019, e la sua riconferma è data per fatta anche perché appena lunedì è stato riconfermato per tre anni vice presidente di Unioncamere, l'associazione nazionale delle Camere di Commercio, fatto che non è sfuggito a nessuno.
Gli equilibri all'interno del mondo camerale ed economico insomma sembrano consolidati - dopo che Bassilichi, considerato vicino a Palazzo Vecchio, non ha dato la sua indisponibilità ad essere rieletto, cosa che accaduta ben prima del voto delle amministrative che ha visto riconfermato il centrosinistra alla guida della città - e c'è chi punta all'unanimità al primo voto.
Di certo lunedì ci sarà una riunione delle associazioni per arrivare al voto non in ordine sparso: i nuovi «pesi» del consiglio vedono 6 rappresentanti per l'industria, 8 per turismo-servizicommercio, 5 per l'artigianato, uno ciascuno per agricoltura, sindacato, cooperazione, credito, professioni, associazioni dei consumatori.
In piazza dei Giudici c'è ancora prudenza, nessuno vuole dare per già chiusa martedì la partita, ma allo stesso tempo tanti danno per improbabili colpi di scena dell'ultima ora con una candidatura last minute alternativa a Bassilichi, anche perché poi nella composizione della giunta ci sarà modo per tenere conto degli equilibri tra settori: la giunta sarà eletta dal consiglio quindici giorni dopo il voto per la presidenza e a sua volta eleggerà il vice presidente al suo interno.
Con la nomina del nuovo presidente della Camera di Commercio si chiuderà il giro di poltrone iniziato molti mesi fa con il rinnovo della presidenza di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
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