"Basta girarsi dall'altra parte e fare lo scaricabarile. Le istituzioni ci devono dare una risposta". Questa la richiesta ribadita dal Collettivo di fabbrica ex Gkn riunito oggi in assemblea in piazza Indipendenza a Firenze, dove è in corso il presidio con 'tendata' e alcuni operai sono in sciopero della fame: uno di loro ha accusato un malore ed è stato accompagnato per controlli all'ospedale di Santa Maria Nuova. In serata è atteso il concerto della Bandabardò.
"Il governo batta un colpo e si svegli dal torpore - aggiunge Matteo Moretti del Collettivo di Fabbrica -. Non si può rimandare sempre all'azienda e dire che non può fare niente perché lo stabilimento è occupato. Anche perché ci sono sentenze del Tribunale che smentiscono".
Quanto alla politica regionale "Ci dia una risposta, che sia anche un no", alla proposta di legge sui consorzi industriali, "magari motivato. Si smetta però il gioco al massacro del rimando. L'altro ieri le elezioni, ieri il conteggio delle schede, domani il ballottaggio. Questa situazione va avanti da tre anni".
Lunedì una delegazione ha avuto un primo incontro con il presidente della Toscana Eugenio Giani: "E' stato molto interlocutorio, uno scambio battute ancora acerbe sul contenuto della legge stessa", spiega ancora Moretti. In ogni caso, conclude, qualora fosse sospesa la protesta in piazza Indipendenza, "ne penseremo delle altre, non si libereranno facilmente di noi", perché non può essere "il Paese del Bengodi", con "l'azienda che non paga gli stipendi, non rispetta le sentenze e irride le istituzioni", non presentandosi agli incontri in Regione e al ministero.
"Il governo batta un colpo e si svegli dal torpore - aggiunge Matteo Moretti del Collettivo di Fabbrica -. Non si può rimandare sempre all'azienda e dire che non può fare niente perché lo stabilimento è occupato. Anche perché ci sono sentenze del Tribunale che smentiscono".
Quanto alla politica regionale "Ci dia una risposta, che sia anche un no", alla proposta di legge sui consorzi industriali, "magari motivato. Si smetta però il gioco al massacro del rimando. L'altro ieri le elezioni, ieri il conteggio delle schede, domani il ballottaggio. Questa situazione va avanti da tre anni".
Lunedì una delegazione ha avuto un primo incontro con il presidente della Toscana Eugenio Giani: "E' stato molto interlocutorio, uno scambio battute ancora acerbe sul contenuto della legge stessa", spiega ancora Moretti. In ogni caso, conclude, qualora fosse sospesa la protesta in piazza Indipendenza, "ne penseremo delle altre, non si libereranno facilmente di noi", perché non può essere "il Paese del Bengodi", con "l'azienda che non paga gli stipendi, non rispetta le sentenze e irride le istituzioni", non presentandosi agli incontri in Regione e al ministero.
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