L'ormai ex allenatore dei viola: “Sono stati tre anni splendidi ma non si riesce ad andare oltre”

"Speravo di chiudere questa esperienza in altro modo, portando e regalando un trofeo a Firenze, me ne vado da persona diversa rispetto a quando sono arrivato. Sono stati tre anni splendidi, peccato per le finali, dispiace solo per quello, qui lascio dei rapporti fantastici. Perché me ne vado? Quando non si riesce ad andare oltre ad un certo livello, la gente ti chiede sempre di più ed è giusto lasciare spazio a nuove idee e nuove persone che possano far crescere ulteriormente questo gruppo". Anche Vincenzo Italiano ufficializza la decisione di lasciare la Fiorentina.

"Ci siamo posti degli obiettivi, tornare in Europa e correre forte in tutte le manifestazioni - dice ancora l'ormai ex allenatore della squadra viola - e credo che ci siamo riusciti. Siamo cresciuti tutti in modo esponenziale, dai calciatori alla società passando dal sottoscritto e dallo staff. Le critiche? Ho capito che a Firenze c'è tanto amore per la squadra ed alcune di queste me lo hanno fatto capire, altre mi hanno fatto male ma sono cresciuto".

"Oggi Gasperini mi ha detto che il nostro percorso, le finali raggiunte ed arrivare sempre in fondo a tutto, resterà nella storia viola anche senza un trofeo vinto - racconta Italiano - e che ci sono dei bocconi amari da mandare giù. Da domani inizierò a programmare il mio futuro, come farà il direttore Pradè con grande amore e passione per questa maglia".

Tre anni indimenticabili, non portare dentro il colore viola è impossibile. Tre finali perse sono dolori, ma non tolgono le soddisfazioni, tipo aver cresciuto tanti ragazzi". Così Vincenzo Italiano, con la vittoria per 3-2 a Bergamo dà l'addio da allenatore della Fiorentina.

"Spero di trovare gente favolosa come quella che ho trovato a Firenze". "Io vado via migliorato, diverso, sono stati tre anni positivi. L'unico dispiacere è non aver aggiunto una coppa, ma Gasperini mi ha parlato dei bocconi amari che ha mandato giù anche lui prima di vincere l'Europa League - prosegue Italiano -. Se potessi tornare indietro, rigiocherei la finale di Conference con l'Olympiacos: tutti eravamo convinti di vincere, sarebbe stata la chiusura del cerchio".

Con l'Atalanta si recuperava la ventinovesima giornata rinviata il 17 marzo scorso: "Il momento più brutto da quando sono nel calcio è stata la perdita di Joe Barone. In suo onore abbiamo spinto nel finale di stagione: una tragedia che avrei voluto non vivere, moglie e figli sono persone fantastiche".

Infine, sui saluti finali all'ambiente viola: "Il rapporto e il feeling creatosi con tutti durerà per sempre. Col direttore sportivo Pradè ci lasciamo con un abbraccio - chiude Italiano -. Dopo un ottimo girone d'andata potevamo arrivare più in alto del settimo posto, ma non ci siamo riusciti tra rigori, pali e occasioni da sfruttare meglio. Il cammino europeo qualcosa ti toglie".
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