Per abbattere le liste di attesa la Toscana cercherà nel proprio bilancio altre risorse, "visto che dal Governo non ne sono arrivate e la possibilità di spendere, in deroga, quelle assegnate all'interno del fondo sanitario si esaurirà probabilmente entro ottobre". Lo ha annunciato il presidente della Regione Eugenio Giani nel corso di un briefing con i giornalisti, spiegando che "l'operazione si dovrebbe concretizzare con la prossima variazione di bilancio, entro un mese".
"Quanto al decreto liste di attesa del Governo - ha affermato l'assessore alla sanità Simone Bezzini - confermiamo il giudizio radicalmente critico e negativo. Il Governo non ci mette un euro in più di adesso, non ha una strategia sull'appropriatezza delle prestazioni e impone misure, da noi peraltro praticate da anni come, tra le tante, il Cup unico per le prestazioni nel pubblico e nel privato convenzione, capaci di mettere ordine ed assicurare maggiore trasparenza nella gestione ma che non si sono rivelate risolutive".
Bezzini ha sottolineato che "se avessimo avuto un pacchetto minimo di misure straordinarie e risorse dal governo, le avremmo potute impiegare da subito. Invece rischiamo di finire ad ottobre le risorse che, all'interno del fondo sanitario, possono essere spese in deroga e dunque vivere con affanno gli ultimi due mesi dell'anno. Per questo stiamo pensando ad un'implementazione del piano, non semplice, alimentato da risorse regionali".
"Quanto al decreto liste di attesa del Governo - ha affermato l'assessore alla sanità Simone Bezzini - confermiamo il giudizio radicalmente critico e negativo. Il Governo non ci mette un euro in più di adesso, non ha una strategia sull'appropriatezza delle prestazioni e impone misure, da noi peraltro praticate da anni come, tra le tante, il Cup unico per le prestazioni nel pubblico e nel privato convenzione, capaci di mettere ordine ed assicurare maggiore trasparenza nella gestione ma che non si sono rivelate risolutive".
Bezzini ha sottolineato che "se avessimo avuto un pacchetto minimo di misure straordinarie e risorse dal governo, le avremmo potute impiegare da subito. Invece rischiamo di finire ad ottobre le risorse che, all'interno del fondo sanitario, possono essere spese in deroga e dunque vivere con affanno gli ultimi due mesi dell'anno. Per questo stiamo pensando ad un'implementazione del piano, non semplice, alimentato da risorse regionali".
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