STADIO. “Sono molto tranquillo. Non inseguiamo le polemiche che non interessano a nessuno. Capisco che la Fiorentina sia sotto pressione ma noi abbiamo sempre dato risposte e ora dobbiamo dare risposte ai 70mila abitanti di Campo di Marte. Non possiamo lasciare il Franchi in queste condizioni e correre il rischio che resti abbandonato come il Flaminio. Abbiamo risolto il problema di far giocare la Fiorentina durante i lavori, che era la richiesta della società. Abbiamo firmato poco fa la convenzione per i prossimi anni in cui c’è scritto tutto.
Abbiamo fatto un percorso molto chiaro. I lavori sono già iniziati, leggeremo con grande attenzione la lettera e poi risponderemo alla Fiorentina. Ma dobbiamo dare risposte ai cittadini e a Firenze. Abbiamo una candidatura ufficiale per gli Europei 2032. Siamo tra le città più avanti nella candidatura, come ha detto anche Gravina, e siamo molto tranquilli. Rispettiamo tutti ma le polemiche non ci interessano.
La convenzione? È stata firmata, l’hanno vista tutti. Se mi aspettavo questa uscita della Fiorentina? Beh c’è un percorso iniziato, ci sono delle leggi da rispettare, ci sono dei lavori iniziati e una convenzione firmata. Ai cittadini non interessa sapere se mi aspettassi questa uscita della Fiorentina ma interessa sapere come procedono i lavori“.
BALLOTTAGGIO. “Intanto credo si possa fare un grande risultato al primo turno. E Sara Funaro ha tutte le carte per farlo. I fiorentini mi stimano e mi vogliono bene, me lo dimostrano tutti i giorni quando mi incontrano per strada. Non mi servono i sondaggi che ci danno al 67% di gradimento nell’attività amministrativa. Sara (Funaro, ndr) ha lavorato con me per 5 anni, e quindi se vi fidate di me, così come vi siete fidati in questi anni, vi potete fidare di Sara Funaro, perché è una donna equilibrata, brava ed efficace. Anzi, secondo me farà meglio di me. Ogni sindaco ha una sua storia e una sua identità, e lei è una donna libera. E l’idea che Firenze possa avere per la prima volta una donna sindaco è un’idea bellissima. Sono sicuro quindi che già al primo turno si farà un risultato oltre ogni aspettativa.
DA SINDACO A PARLAMENTO UE. “Io porterò in Europa a tutto quello che ho imparato da sindaco e che ho imparato dai fiorentini. Ho imparato la pazienza, la tenacia e la capacità di ascoltare. E questo vale anche per chi va in Europa, perché se noi vogliamo avvicinare l'Europa ai cittadini dobbiamo portare concretezza. Girando questo il mio collegio, che oltre a Firenze e la Toscana comprende anche Lazio, Umbria e Marche, sto ascoltando centinaia e centinaia di persone. Abbiamo fatto 20.000 km. E la cosa che più sento dai cittadini è la preoccupazione che l'Europa rimangano qualcosa di vago e lontano”.
IMPORTANZA DELL’EUROPA. ”Senza l’Europa non avremmo tante cose importanti, come le tramvie. A Firenze abbiamo fatto tre linee in 10 anni, una cosa mai fatta prima, un mezzo miracolo, e lo abbiamo fatto in gran parte grazie ai fondi europei. E saranno decisivi fondi europei anche per le prossime linee.
Senza l’Europa, oggi l'Italia sarebbe più sola, più fragile e più esposta a tutte le grandi crisi economiche internazionali. Penso che avere nel Parlamento Europeo una persona che ha fatto il sindaco per 10 anni in una città così importante e difficile come Firenze sia un elemento di rassicurazione per i cittadini”.
BRUXELLES. “Se eletto andrò a Bruxelles? Certo. Anche quando ero al Parlamento italiano, nel 2013-14, e decisi di candidarmi a sindaco, mi dimisi. Non faccio come qualcun altro, che al massimo torna a Capodimonte (Schmidt, ndr). Questo è il mio stile e non lo cambierò mai. Se mi candido per il Parlamento Europeo lo faccio per andarci e per starci. E per stare anche sul territorio. Perché il parlamentare del collegio deve stare sia nelle istituzioni europee che sul territorio a parlare con i cittadini e le aziende”.
CANDIDATURA DEI LEADER DI PARTITO. “Shlein e Meloni candidate? Sono leader politici il cui ruolo è diverso da quello di tutti gli altri esponenti e candidati, perché hanno anche un ruolo di rappresentanza simbolica dei loro partiti. Io poi rispondo dei miei gesti”.
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