Turismo e Firenze, si è abbassata la qualità
È indispensabile una migliore programmazione
Si fa un gran parlare di overturismo a Firenze, ma nessuno affronta il problema in maniera netta e decisiva. Il turismo dei grandi gruppi, il cosiddetto turismo “bandierina”, quello “mordi e fuggi”, è un aspetto tipico dell’overtourism. In questo contesto non muovo una critica a questo modo di fare turismo – che anzi trova motivazione nel soddisfare una fascia di clientela che spesso non avrebbe possibilità di viaggiare altrimenti – ma piuttosto al modo in cui questo viene gestito o, per meglio dire, non gestito.Permettere un numero troppo elevato di visitatori – contemporanei – nelle destinazioni è il vero problema. Il fenomeno ha snaturato il centro storico di Firenze, trasformandolo in quell’effetto parco giochi dove tutto è volto a vendere al turista di passaggio nel minor tempo possibile. Si è derogato alla qualità dell’offerta a favore dei grandi flussi: mangia senza fermarti, fatti il selfie, compra una stampa e un magnete e riparti per la prossima meta.La mancanza di gestione di questo fenomeno ha trasformato Firenze abbassando drasticamente la qualità della fruizione delle visite, anche di coloro che avrebbero scelto un tipo di turismo diverso, più lento, culturale nel senso stretto e che si ritrovano invece a scoprire una destinazione dove il numero di persone che contemporaneamente affollano le piazze, le strade e sono in fila nei luoghi d’arte e cultura risulta del tutto sproporzionato.È necessario e non più derogabile, programmare politiche di gestione dei flussi con regole chiare per garantire che l’esperienza di visita di tutti – gruppi ed individuali – sia salvaguardata e realmente gradevole, di qualità, in ogni momento dell’anno e soprattutto sostenibile per i centri storici.Si tratta di stabilire regole di gestione appositamente studiate per i grandi gruppi turistici affinché possano essere riprogrammati all’interno di un percorso virtuso ciclico e di qualità utile alla città, come nel caso dei gruppi croceristici che solitamente non pernottano nella destinazione, per i quali, perché no, si potrebbe ipotizzare l’azzeramento dei ticket di ingresso alla città corrisposti dai bus turistici nel caso di soggiorno di gruppi per un numero minimo di notti anche nell’area metropolitana di Firenze.I tal modo le grandi navi da crociera, a monte del sistema dei prezzi per destinazione, potrebbero essere incentivate ad offrire ai propri ospiti itinerari alternativi ai classici, sviluppando un turismo anche per destinazioni in un’ottica maggiormente esperienziale e non superficiale come avviene oggi.Auspico pertanto scelte coraggiose da parte dell’amministrazione attuale, concertate con gli operatori del turismo, in grado di mettere in campo politiche di controllo e destagionalizzazione dei flussi turistici, che consentano una mole di lavoro meno intensa nei periodi di picco e più spalmata durante tutto l’anno.In quest’ottica occorre agire in maniera determinazione con azioni politiche mirate a risolvere il problema a monte e non a valle, in grado di configurare finalmente una vera destinazione turistica capace di orientare in modo diverso i “sentiment” tipici che oggi sono alla base delle scelte operate dal turista appartenente ai grandi gruppi di viaggiatori, ma soprattutto un Amministrazione capace di contrastare il degrado e l’abusivismo dilagante nella città nel settore delle locazioni turistiche, delle guide turistiche e in quello della ristorazione e vendita al dettaglio. Francesco Palmigiani: Membro dell’Osservatorio Nazionale sul Turismo presso il Ministero