È iniziata ufficialmente l'era di Guido Pagliuca sulla panchina dell'Empoli. Il tecnico toscano, reduce da due stagioni di successo alla Juve Stabia, è stato presentato oggi pomeriggio in conferenza stampa allo stadio Castellani, affiancato dalla dirigenza azzurra.
"Ci tengo a ringraziare la società per avermi accolto in questa grande famiglia - ha esordito Pagliuca -. Un pensiero anche alla Juve Stabia, dove ho vissuto due anni importanti. L'emozione è tanta. Mi ritengo una persona umile e credo che tra me e l'ambiente Empoli ci siano molti punti in comune, soprattutto la cultura del lavoro: è questo che ho percepito fin dai primi colloqui".
La squadra che ha in mente è "organizzata, responsabile e ambiziosa": "Per me il calcio è un gioco organizzato. L'unica richiesta che ho fatto al direttore è stata quella di puntare sull'uomo, sulla risorsa umana. Il senso di responsabilità deve essere verso la società, la storia del club e la tifoseria. Solo così si può costruire qualcosa di duraturo".
"Dal primo giorno di ritiro lavoreremo per costruire un'identità forte e coesa. Il gruppo non si crea solo sul campo, ma anche nella quotidianità, nell'unione tra società, squadra e tifosi". Pagliuca ha poi analizzato le difficoltà e le insidie della Serie B, campionato che ritrova dopo averlo sfiorato con la promozione diretta a Castellammare. "È una categoria complicata e imprevedibile, dove nulla è scontato. Sarà fondamentale avere una squadra solida mentalmente e capace di adattarsi".
"Voglio ragazzi - ha anche detto - che abbiano voglia di giocare per questa maglia, con entusiasmo e spirito di sacrificio. È fondamentale che imparino a vivere la fase difensiva con lo stesso piacere di quella offensiva". Infine, uno sguardo ai principi tattici: nessun modulo fisso, ma flessibilità e adattabilità. "Costruiremo una rosa che sappia lottare, giocare e rappresentare i nostri valori. Il calcio è in continua evoluzione: per questo voglio una squadra capace di adattarsi alle caratteristiche dei propri giocatori e a quelle dell'avversario. La nostra identità nascerà dal lavoro settimanale". Conclude Pagliuca: "Sono un allenatore che ama il lavoro. Voglio che l'Empoli sia specchio del nostro impegno quotidiano. Umiltà, consapevolezza e ambizione saranno i nostri tratti distintivi".
"Ci tengo a ringraziare la società per avermi accolto in questa grande famiglia - ha esordito Pagliuca -. Un pensiero anche alla Juve Stabia, dove ho vissuto due anni importanti. L'emozione è tanta. Mi ritengo una persona umile e credo che tra me e l'ambiente Empoli ci siano molti punti in comune, soprattutto la cultura del lavoro: è questo che ho percepito fin dai primi colloqui".
La squadra che ha in mente è "organizzata, responsabile e ambiziosa": "Per me il calcio è un gioco organizzato. L'unica richiesta che ho fatto al direttore è stata quella di puntare sull'uomo, sulla risorsa umana. Il senso di responsabilità deve essere verso la società, la storia del club e la tifoseria. Solo così si può costruire qualcosa di duraturo".
"Dal primo giorno di ritiro lavoreremo per costruire un'identità forte e coesa. Il gruppo non si crea solo sul campo, ma anche nella quotidianità, nell'unione tra società, squadra e tifosi". Pagliuca ha poi analizzato le difficoltà e le insidie della Serie B, campionato che ritrova dopo averlo sfiorato con la promozione diretta a Castellammare. "È una categoria complicata e imprevedibile, dove nulla è scontato. Sarà fondamentale avere una squadra solida mentalmente e capace di adattarsi".
"Voglio ragazzi - ha anche detto - che abbiano voglia di giocare per questa maglia, con entusiasmo e spirito di sacrificio. È fondamentale che imparino a vivere la fase difensiva con lo stesso piacere di quella offensiva". Infine, uno sguardo ai principi tattici: nessun modulo fisso, ma flessibilità e adattabilità. "Costruiremo una rosa che sappia lottare, giocare e rappresentare i nostri valori. Il calcio è in continua evoluzione: per questo voglio una squadra capace di adattarsi alle caratteristiche dei propri giocatori e a quelle dell'avversario. La nostra identità nascerà dal lavoro settimanale". Conclude Pagliuca: "Sono un allenatore che ama il lavoro. Voglio che l'Empoli sia specchio del nostro impegno quotidiano. Umiltà, consapevolezza e ambizione saranno i nostri tratti distintivi".
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