Terzo Trofeo Carcere il 17 giugno all'impianto Pazzagli di Ponte a Niccheri, nel comune di Bagno a Ripoli, sfida calcistica tra detenuti di Sollicciano e una rosa di avvocati ma "tutti dalla stessa parte per tutelare i diritti delle persone in carcere" si spiega dagli organizzatori. L'iniziativa è promossa dalla Camera penale e dall'Ordine degli avvocati di Firenze in collaborazione con il Comune di Bagno a Ripoli. Il ricavato sarà devoluto al Calcit per l'acquisto dei kit di 'primo ingresso', pacchi con beni di prima necessità consegnati alle persone detenute al momento del loro ingresso in carcere.
La partita sarà aperta dai saluti del sindaco Francesco Pignotti e dell'assessore allo sport Francesco Conti, che al termine premieranno i vincitori del Trofeo.
"Conosciamo bene le condizioni del carcere di Sollicciano, che ho visitato personalmente solo pochi mesi fa - dichiara Pignotti -. Non è un luogo dignitoso né per i detenuti né per il personale che ci lavora. Con questa iniziativa vogliamo dare il nostro piccolo contributo per tenere accesi i riflettori su quella che è una vera e propria emergenza".
"Siamo felici di ospitare il Trofeo, che dà ai detenuti l'opportunità di vivere un momento di normalità e relazione con l'esterno. Il tutto grazie allo sport, strumento di inclusione e reinserimento sociale. Diritti delle persone detenute sanciti dalla nostra stessa Costituzione", aggiunge Conti.
La partita sarà aperta dai saluti del sindaco Francesco Pignotti e dell'assessore allo sport Francesco Conti, che al termine premieranno i vincitori del Trofeo.
"Conosciamo bene le condizioni del carcere di Sollicciano, che ho visitato personalmente solo pochi mesi fa - dichiara Pignotti -. Non è un luogo dignitoso né per i detenuti né per il personale che ci lavora. Con questa iniziativa vogliamo dare il nostro piccolo contributo per tenere accesi i riflettori su quella che è una vera e propria emergenza".
"Siamo felici di ospitare il Trofeo, che dà ai detenuti l'opportunità di vivere un momento di normalità e relazione con l'esterno. Il tutto grazie allo sport, strumento di inclusione e reinserimento sociale. Diritti delle persone detenute sanciti dalla nostra stessa Costituzione", aggiunge Conti.
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