Intervista al presidente del comitato regionale FIGC Paolo Mangini

Da questa sera fino al 18 aprile in Sicilia si svolgerà il sessantunesimo Torneo delle Regioni, l’occasione, riservata ai giovani calciatori per competere con i pari età e confrontarsi con un palcoscenico di rilevanza nazionale.

Un momento importantissimo per saggiare il polso del calcio giovanile italiano e vedere all’opera i giovani talenti di domani, ma anche un’occasione unica per una riflessione sulle condizioni dell’universo sportivo che sta dietro al calcio giovanile.

Sul punto Paolo Mangini, presidente del Comitato Regionale Toscana della Figc e LND, è molto chiaro: “Se fatto offrendo le giuste proposte sportive e educative, il calcio giovanile può essere un grande mezzo di formazione. Rappresenta un aiuto fondamentale nella crescita dei ragazzi perché il calcio non è fatto solo di valori e regole me è fondamentale anche imparare la gestione delle emozioni.”

“Nella nostra regione” prosegue il presidente Mangini “il calcio a livello giovanile ha tradizioni molto forti, di tutti i livelli. Abbiamo vinto venti titoli italiani e molte nostre società hanno vinto campionati giovanili. Si tratta di un movimento forte che va sorretto aiutando le società che organizzano e gestiscono le loro squadre, nonostante le difficoltà. Noi, da parte nostra, diamo il contributo affinché il movimento sportivo giovanile possa avere lo spazio che merita”.

Come descriverebbe lo stato del calcio giovanile attualmente? “Dunque, il calcio giovanile necessiterebbe, in generale, di maggiori investimenti che in qualche modo fossero veicolati alle società, per aiutarle a continuare a svolgere il loro lavoro. Mi piacerebbe che ci fosse maggiore attenzione, anche da parte del governo, a promozione e salvaguardia dei vivai, ma anche che fossero dati strumenti economici adeguati per sorreggere l’attività.”

Questo soprattutto alla luce della nuova legge sul lavoro sportivo “che rischia di condizionare negativamente il calcio giovanile. Sarebbe davvero un peccato se un momento di crescita e sviluppo fosse messo a repentaglio dalle difficoltà prodotte dalla legge.”

Un tema molto discusso è quello delle strutture sportive: “In Toscana le strutture e i campi di calcio sono buone, abbiamo molte società che hanno in concessione gli impianti e quindi nella loro gestione mettono voglia e passione. Certo, per mantenere una struttura che non è di proprietà delle società ma pubblica forse servirebbe un investimento maggiore, ma devo dire che la Regione da questo punto di vista si è impegnata molto.”

Ma trattandosi spesso di strutture vecchie, ci vorrebbero delle ristrutturazioni complete che “mi rendo conto siano difficili da realizzare tutte assieme, anche se comunque ci tengo a sottolineare che la regione negli ultimi cinque anni ha investito molto, dobbiamo continuare a farlo. In questo senso, potrebbe essere utile una maggiore collaborazione fra privati ed enti pubblici” suggerisce Mangini.

Sul futuro del calcio a livello giovanile, il presidente Mangini ha le idee piuttosto chiare: “Strutture ed investimenti sicuramente, e maggiore attenzione da parte del Governo per sostenere le necessità e la sostenibilità economica delle società.” Strumenti, spiega il presidente, che non devono essere per forza economici ma potrebbero essere agevolazioni o meccanismi fiscali. “Insieme a questo, ma in Toscana lo facciamo già, la possibilità di usare sempre istruttori qualificati, ma su questo tema le società sono state attentissime”.

Infine, un pensiero in vista degli appuntamenti che aspettano i giovani toscani: “Giocheremo domani domenica e lunedì. Speriamo di passare il turno con tutte le nostre rappresentative e di poter portare in Toscana il ventunesimo trofeo”.

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