"E' un bilancio annuale lusinghiero quello che facciamo come Coni Toscana sia per il vertice che per quanto riguarda lo sport di base". A dirlo è il presidente Simone Cardullo, con riferimento anzitutto alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi.
"Vedere atlete come Jasmine Paolini che viene proprio dalla base vincere una medaglia d'oro dimostra che il lavoro fatto dalle società serve per raggiungere quei successi che danno lustro al Coni, e lei per tutti noi è un simbolo. Un lavoro, quello fatto dalla società, congiunto con le varie federazioni, senza il quale certi risultati non arriverebbero". Cardullo ha ricordato come la Toscana sia stata la seconda regione d'Italia per numero di medagliati.
Per il 2025 il numero uno del Coni si attende un ulteriore salto di qualità ma non mancano i nodi da sciogliere: "Vorrei che l'articolo 33 della Costituzione che parla di attività sportiva si calasse nel mondo vero e pratico delle società. Spero che il 2025, anno in cui rinnoveremo anche le nostre cariche come comitato olimpico e paralimpico, possa vedere un appoggio ancora più convinto al mondo dello sport. Noi abbiamo un problema, il safeguarding (la politica di tutela dei minori, ndr), che è una delle policy che scadranno in termini di adeguamento il prossimo 31 dicembre, e a cui tutte le società dovranno dimostrare di essere in regola secondo quanto stabilito dalla nuova legge per lo sport, ed il tempo per aggiornarsi è stato troppo poco".
E poi il tema degli impianti: "La Toscana non è messa male se paragonata ad altre regioni ma ha bisogno di migliorare tantissimo, e devo dare atto al presidente della Regione, Eugenio Giani, che ci sta mettendo tante risorse. Dal 2025 - conclude - mi aspetto poi una maggiore collaborazione da parte del Coni con le istituzioni pubbliche e politiche di tutta la Toscana".
"Vedere atlete come Jasmine Paolini che viene proprio dalla base vincere una medaglia d'oro dimostra che il lavoro fatto dalle società serve per raggiungere quei successi che danno lustro al Coni, e lei per tutti noi è un simbolo. Un lavoro, quello fatto dalla società, congiunto con le varie federazioni, senza il quale certi risultati non arriverebbero". Cardullo ha ricordato come la Toscana sia stata la seconda regione d'Italia per numero di medagliati.
Per il 2025 il numero uno del Coni si attende un ulteriore salto di qualità ma non mancano i nodi da sciogliere: "Vorrei che l'articolo 33 della Costituzione che parla di attività sportiva si calasse nel mondo vero e pratico delle società. Spero che il 2025, anno in cui rinnoveremo anche le nostre cariche come comitato olimpico e paralimpico, possa vedere un appoggio ancora più convinto al mondo dello sport. Noi abbiamo un problema, il safeguarding (la politica di tutela dei minori, ndr), che è una delle policy che scadranno in termini di adeguamento il prossimo 31 dicembre, e a cui tutte le società dovranno dimostrare di essere in regola secondo quanto stabilito dalla nuova legge per lo sport, ed il tempo per aggiornarsi è stato troppo poco".
E poi il tema degli impianti: "La Toscana non è messa male se paragonata ad altre regioni ma ha bisogno di migliorare tantissimo, e devo dare atto al presidente della Regione, Eugenio Giani, che ci sta mettendo tante risorse. Dal 2025 - conclude - mi aspetto poi una maggiore collaborazione da parte del Coni con le istituzioni pubbliche e politiche di tutta la Toscana".
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