La Toscana è la prima regione italiana ad aderire alla Carta

Riuscire ad affermare un mondo sportivo più inclusivo, superare discriminazioni e violenze, sensibilizzare su pari opportunità e diritti, promuovere un linguaggio di genere e, più in generale, una cultura sportiva universale.

La Regione, in occasione della terza edizione de 'La Toscana delle Donne', ha deciso di aderire alla 
Carta etica dello sport al femminile, progetto ideato e promosso dall'Associazione Assist, l'Associazione Nazionale Atlete. Si tratta della prima Regione in Italia a farlo.
    
La 
Carta è stata presentata al centro tecnico di Coverciano nell'ambito dell'incontro dal titolo 'Donne e sport: cambiamo le regole del gioco'. Otto articoli per abbattere in ambito sportivo stereotipi e pregiudizi e per promuovere qualsiasi intervento, in collaborazione con comuni, associazioni e società sportive, che vada nella direzione di rimuovere divari e discriminazioni legati al genere. Il documento condanna inoltre qualsiasi atto di discriminazione dello sport al femminile. La Regione si impegna ad affiancare Federazioni sportive nazionali, associazioni e società sportive nel prevenire molestie, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione.
      
La 
Carta infine istituisce il Premio 'Donna di Sport' rivolto ad atlete, dirigenti, tecniche, giornaliste. "L'intenzione di questa terza edizione - ha detto il presidente Eugenio Giani - è arrivare a finalizzare alcune azioni, e tradurre tutti i principi e valori che condividiamo in iniziative concrete. Da qui l'adozione della Carta Etica, che approveremo presto in giunta e che contiene tutta un serie di regole e criteri di premialità, a chi deciderà di adottarla e metterla in pratica, per l'accesso ai bandi che la Regione emanerà".
     
Per la capo di Gabinetto Cristina Manetti "anche nel mondo 
dello sport il lavoro da fare è ancora tanto. Oggi presentiamo la Carta, un modo per tracciare la strada che vogliamo percorrere, verso cioè una parità di genere che sia effettiva in termini di diritti sindacali, economici e di avanzamento di carriera". 
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