Terzo oro e settima medaglia per l'Italia agli Europei di atletica a Roma. A vincere la propria gara è stato il fiorentino Leonardo Fabbri nel getto del peso, con la misura di 22.45. Argento per il croato Mihaljevic e bronzo al polacco Haratyk.
"Sono contento perché finalmente ho vinto qualcosa. Adesso si festeggia e poi penso a fare grandi cose, perché ancora non sono al top. I miei sono tutti lanci controllati, c'è tanto margine e quasi mi spaventa pensare a quello che posso valere. Voglio attaccare gli americani". Sono queste le parole di Leonardo Fabbri, lanciatore del peso azzurro, ai microfoni della Rai, subito dopo la vittoria del titolo europeo.
L'atleta italiano, poi, racconta le emozioni provate: "Non mi sono piaciuto molto nel primo lancio, ho patito un po 'il caldo, ma oggi andava vinta. E' stato bellissimo, mi sono divertito moltissimo, questo è un bel passo in avanti, ho mantenuto la concentrazione. Prendo il peso senza pensare a niente e lo butto a 22 metri, quindi va bene. Ero molto fiducioso, avessi vinto con 21,30 non sarei stato felice", prosegue.
Infine un pensiero al compagno di nazionale, Zane Weir, perché "fino a una settimana fa era con le stampelle, non so se sarei stato coraggioso come lui. Complimenti a lui".
"Sono contento perché finalmente ho vinto qualcosa. Adesso si festeggia e poi penso a fare grandi cose, perché ancora non sono al top. I miei sono tutti lanci controllati, c'è tanto margine e quasi mi spaventa pensare a quello che posso valere. Voglio attaccare gli americani". Sono queste le parole di Leonardo Fabbri, lanciatore del peso azzurro, ai microfoni della Rai, subito dopo la vittoria del titolo europeo.
L'atleta italiano, poi, racconta le emozioni provate: "Non mi sono piaciuto molto nel primo lancio, ho patito un po 'il caldo, ma oggi andava vinta. E' stato bellissimo, mi sono divertito moltissimo, questo è un bel passo in avanti, ho mantenuto la concentrazione. Prendo il peso senza pensare a niente e lo butto a 22 metri, quindi va bene. Ero molto fiducioso, avessi vinto con 21,30 non sarei stato felice", prosegue.
Infine un pensiero al compagno di nazionale, Zane Weir, perché "fino a una settimana fa era con le stampelle, non so se sarei stato coraggioso come lui. Complimenti a lui".
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