Giani ha ricordato la strage come la più grave tragedia mineraria italiana

C'erano anche il governatore toscano Eugenio Giani e il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo stamani alla cerimonia a Ribolla (Grosseto) per commemorare la tragedia mineraria dove 70 anni fa, il 4 maggio del 1954, morirono 43 minatori.

Giani, ricordando la strage come la più grave tragedia mineraria italiana del Secondo dopoguerra, ha voluto partecipare "affinché quel drammatico episodio possa servire come monito ad investire ogni giorno nella sicurezza dei lavoratori".

Per Mazzeo "il 4 maggio a Ribolla non rappresenta una data qualunque. Settanta anni fa, l'esplosione del pozzo Camorra ha lasciato un segno indelebile sulla comunità di Ribolla e su tutta la Toscana. In quel giorno, 43 minatori persero la vita in quella che divenne una tragedia nazionale, simbolo delle molte battaglie ancora da combattere per garantire un lavoro sicuro e rispettoso. Abbiamo compiuto significativi progressi verso la sicurezza sul lavoro, ma il cammino è ancora lungo, come dimostrano le recenti morti sul lavoro. Nessuno dovrebbe perdere la vita lavorando. Era inaccettabile settanta anni fa, ed è inaccettabile oggi. Oggi non ci limitiamo a commemorare. Rinnoviamo il nostro impegno verso la sicurezza dei lavoratori e il rispetto dei diritti umani".

"Se sarò eletto al Parlamento Europeo - ha detto Mazzeo -, mi adopererò con determinazione per portare avanti queste tematiche. La storia di Ribolla ci ricorda l'importanza di politiche che proteggano i nostri lavoratori e migliorino le loro condizioni di vita. In questo giorno di memoria, mi impegno a lottare per un'Europa che ponga al centro la sicurezza, la dignità del lavoro e la giustizia sociale. La loro eredità guiderà il mio impegno nel promuovere leggi che prevengano il ripetersi di simili tragedie".
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