In una conferenza stampa tenuta ieri a Palazzo Madama il senatore fiorentino Paolo Marcheschi ha annunciato che la settima commissione del Senato ha approvato il testo della riforma del calcio italiano.
“Con questo atto diamo una traiettoria al settore orientandolo nella direzione della sostenibilità economica. Finalmente si acquisisce una visione d’insieme del calcio, che non viene più considerato solo una passione ma un vero e proprio asset industriale che da una parte produce ricavi da capogiro ma dall’altra sconta un indebitamento importante” spiega Marcheschi.
“Si tratta di un settore che garantisce centoventimila posti di lavoro e produce undici miliardi all’anno, lo Stato semplicemente non può ignorarlo. Per questo il Parlamento, rendendosi conto che il fallimento di anche una sola società tra quelle più importanti potrebbe tirarsi dietro tutto, ha deciso di intervenire non attraverso risorse pubbliche ma, piuttosto, individuando varie soluzioni per far aumentare i ricavi delle società”.
Un esempio? “Rivedere i contratti degli agenti, che rappresentano importanti capitoli di spesa per i bilanci delle società. Ma anche l’inquadramento contrattuale dei calciatori, non più solo lavoratori dipendenti”.
Tra le misure previste anche il contrasto alla pirateria, che ogni anno fa perdere decine di milioni alle società, e la pubblicità a bordocampo o sulle maglie delle squadre.
“Le squadre di altri paesi possono avere sulle maglie le sponsorizzazioni di società di betting mentre in Italia, fino ad ora, non era possibile, visto che vigeva il divieto di pubblicizzare le scommesse. Questo divieto costava al calcio italiano un centinaio di milioni di euro all’anno ed era ampiamente aggirato dai siti o dalle società di scommesse. Un’ipocrisia alla quale abbiamo deciso di mettere mano” riferisce Marcheschi.
Nel testo approvato dalla commissione c’è spazio anche per la questione stadi: “La riforma delle riforme, anche in previsione di Euro 2032. Abbiamo chiesto una cabina di regia nazionale per trovare le risorse necessarie alla ristrutturazione non solo degli stadi in cui si giocheranno le gare dell’europeo ma di tutti gli impianti italiani, che hanno bisogno di essere ammodernati e migliorati”. Il progetto non riguarderà quindi solo gli stadi di Serie A o Serie B, ma anche gli impianti di Serie C e delle leghe dilettantistiche e del calcio giovanile.
Infine, aggiunge Marcheschi, è stata rivista la legge Melandri per premiare le società sportive che abbiano i bilanci in regola: “Penso che l’idea di dover avere i bilanci in regola per iscriversi al campionato sia un principio importante che va certamente nella direzione della sostenibilità economica del calcio”.
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