Ubaldo Scanagatta, direttore del noto sito Ubitenni, si è raccontato a Firenzedintorni.it. Ecco le sue parole su Firenze, la Fiorentina, il tennis e non solo:
"Il tuo legame con Firenze? Sono innamorato della mia città. Credo di essere tra i fiorentini più devoti, essendo nato in Piazza Santa Croce. Dalle finestre di casa mia potevo vedere il calcio storico. Ho anche diretto il Torneo Internazionale di Firenze, mentre mio padre era presidente del Circolo Tennis Firenze. In questa città sono cresciuto in ambito tennistico, ma non solo. Quando lavoravo alla Nazione, venivo inviato negli spogliatoi della Fiorentina per intervistare i giocatori. E visto che non seguivo la squadra viola tutti giorni, potevo essere più dipendente e autonomo. Per il resto, Firenze è una città che adoro e ho sempre cercato di collaborare per l'organizzazione di eventi tennistici con grandi campioni del passato. Io ho portato a Firenze Arthur Ashe, per esempio. Primo campione nero della storia a Wimbledon. Io ho sempre cercato di promuovere la città di Firenze agli occhi dei grandi campioni e non solo. Ho ancora ottimi rapporti con tutti i campioni del passato e non solo. Posso dire di amare Firenze più di me stesso".
"Un aneddoto della tua carriera da giornalista sportivo? È difficile sceglierne uno. Prima di tutto, voglio ricordare mio padre, un torinese tifoso della Juventus che mi portava allo stadio Franchi per vedere la Fiorentina. Iniziai a seguire la Viola nella stagione del primo scudetto e non dimenticherò mai il fumo viola che usciva dalla Curva Fiesole. Questi ricordi da bambino mi hanno legato per sempre alla Fiorentina, convincendo anche mio fratello, che all'inizio seguiva la Juventus come mio padre. Ho molti aneddoti, inclusi quelli legati a Wimbledon, come il recente invito nel "Royal Box". Ho partecipato a 50 Wimbledon e ad altre 7 Olimpiadi, altre mie grandi passioni insieme al calcio e al tennis. La mia prossima sarà la 8ª competizione olimpica. Non dimenticherò mai le collaborazioni televisive, come il quartetto di telecronisti che Rino Tommasi definì "Il più forte quartetto mai schierato da una TV", composto da me stesso, Rino Tommasi, Gianni Clerici e Roberto Lombardi. Siamo stati dei giornalisti particolari. Il fatto di essere ex giocatori ci ha aiutato a esprimere pareri con una competenza tecnica difficile da possedere quando quello sport non lo si è mai fatto. E questo vale per il tennis, come per tutti gli sport".
Un commento su Wimbledon, partendo dalla Paolini. Come valuti il suo percorso? "Nata a Castelnuovo Garfagnana, ma è di Bagni di Lucca, luogo che ha ospitato per tanti anni uno dei tornei tennistici più rinomati. La sua è stata una sorpresa clamorosa. Quest'anno ha vinto 12 incontri negli Slam, nonostante fino all'anno scorso non avesse mai vinto un match ne a Wimbledon e in Australia. Ha dimostrato che nel tennis contano non solo la tecnica, ma anche la determinazione e la resilienza. Guardate Sinner, a soli 18 anni ha una maturità mentale che di solito si trova in giocatori di 24. Gli italiani stanno cambiando il panorama tennistico, con 5 dei primi 50 giocatori del mondo tutti sotto i 23 anni".
"Infine, desidero ringraziare Radio Bruno e David Guetta, con cui mi lega una grande amicizia".
Condividi
Attiva i cookies