Gianfranco Zola dona al Museo del Calcio la sua maglia indossata a Usa '94.
Il Museo del Calcio di Coverciano si arricchisce così di un altro prezioso cimelio, appartenuto a uno straordinario talento: si tratta della maglia numero 21 indossata ai Mondiali di Usa '94 dall'attuale vicepresidente della Lega Pro, il fuoriclasse nato in Sardegna - a Olinea, in provincia di Nuoro, nel 1966 - e che ha debuttato in Serie A nel 1989, nel Napoli di Maradona.
'Magic Box', si ricorda in una nota, come è stato ribattezzato durante la sua avventura inglese, ha mostrato il meglio del suo repertorio calcistico in sette stagioni al Chelsea, condite da trofei e da prodezze personali entrate direttamente nella leggenda.
Come in quel freddo gennaio del 2002, quando in Coppa d'Inghilterra realizzò di tacco, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, una rete che viene annoverata tra i gol più belli dell'intera storia del calcio.Tanto per dare l'idea dell'amore inglese nei suoi confronti, nel 2004 è stato insignito dell'onorificenza di Ufficiale onorario dell'Ordine dell'impero britannico; 18 anni dopo, nel 2022, è entrato invece a far parte della Hall of Fame del calcio italiano.
InNazionale però Gianfranco Zola non ha avuto il destino che avrebbe meritato, nonostante un curriculum adornato da 35 presenze e 10 reti in azzurro. In particolar modo è stata estremamente sfortunata la sua avventura ai Mondiali di Usa '94, quando venne ingiustamente espulso agli ottavi di finale contro la Nigeria - appena 12 minuti dal suo ingresso in campo, al suo esordio nella manifestazione - per un fallo che in realtà nemmeno aveva compiuto.
Immortale è la sua rete, realizzata nel 'tempio' di Wembley, in un'epica sfida contro l'Inghilterra valida per la qualificazione alla successiva Coppa del Mondo di Francia '98: lancio da centrocampo, controllo in area di sinistro e battuta di prima intenzione di destro. È la rete che vale il definitivo 0-1 per l'Italia e che riporta gli Azzurri a vincere in terra inglese 24 anni dopo il successo - con lo stesso identico risultato - firmato da Capello nel 1973.
Il Museo del Calcio di Coverciano si arricchisce così di un altro prezioso cimelio, appartenuto a uno straordinario talento: si tratta della maglia numero 21 indossata ai Mondiali di Usa '94 dall'attuale vicepresidente della Lega Pro, il fuoriclasse nato in Sardegna - a Olinea, in provincia di Nuoro, nel 1966 - e che ha debuttato in Serie A nel 1989, nel Napoli di Maradona.
'Magic Box', si ricorda in una nota, come è stato ribattezzato durante la sua avventura inglese, ha mostrato il meglio del suo repertorio calcistico in sette stagioni al Chelsea, condite da trofei e da prodezze personali entrate direttamente nella leggenda.
Come in quel freddo gennaio del 2002, quando in Coppa d'Inghilterra realizzò di tacco, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, una rete che viene annoverata tra i gol più belli dell'intera storia del calcio.Tanto per dare l'idea dell'amore inglese nei suoi confronti, nel 2004 è stato insignito dell'onorificenza di Ufficiale onorario dell'Ordine dell'impero britannico; 18 anni dopo, nel 2022, è entrato invece a far parte della Hall of Fame del calcio italiano.
InNazionale però Gianfranco Zola non ha avuto il destino che avrebbe meritato, nonostante un curriculum adornato da 35 presenze e 10 reti in azzurro. In particolar modo è stata estremamente sfortunata la sua avventura ai Mondiali di Usa '94, quando venne ingiustamente espulso agli ottavi di finale contro la Nigeria - appena 12 minuti dal suo ingresso in campo, al suo esordio nella manifestazione - per un fallo che in realtà nemmeno aveva compiuto.
Immortale è la sua rete, realizzata nel 'tempio' di Wembley, in un'epica sfida contro l'Inghilterra valida per la qualificazione alla successiva Coppa del Mondo di Francia '98: lancio da centrocampo, controllo in area di sinistro e battuta di prima intenzione di destro. È la rete che vale il definitivo 0-1 per l'Italia e che riporta gli Azzurri a vincere in terra inglese 24 anni dopo il successo - con lo stesso identico risultato - firmato da Capello nel 1973.
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