"L'abolizione del numero chiuso a Medicina? È un elemento che stiamo valutando via via che escono i vari decreti attuativi, per cercare poi di applicare quello che la legge ci richiede. È chiaro che è uno sforzo molto grosso che ci viene chiesto". A dirlo, a margine del Career Day dell'Università di Firenze, è la rettrice dell'ateneo Alessandra Petrucci.
"Mi auguro che questo sforzo effettivamente possa essere uno sforzo utile, perché in realtà, la valutazione, l'imbuto, dopo c'è comunque", ha quindi aggiunto in riferimento al 'semestre filtro' previsto dalla riforma, al termine del quale gli studenti dovranno ottenere comunque almeno 18 crediti formativi per andare avanti.
Con il prevedibile aumento delle iscrizioni, il rischio è quello della mancanza di spazi. "Ci sarà la necessità di avere delle delle soluzioni organizzative diverse dalle attuali, ma del resto il modello è diverso, quindi non è che si può pensare di fare la stessa cosa - spiega Petrucci - L'indicazione del governo è di cambiare completamente e noi cambieremo. Ma è una questione organizzativa che valuteremo, non è detto che ci sia bisogno di nuove sedi. Dipenderà dai sillabi che faranno uscire. Quelle sono materie di base, non si va in laboratorio, non non c'è bisogno necessariamente di una presenza, bisognerà vedere i sindaci che se la chiedono. Questo - conclude la rettrice dell'ateneo fiorentino - non è un cambiamento così banale, è una rivoluzione completa".
"Mi auguro che questo sforzo effettivamente possa essere uno sforzo utile, perché in realtà, la valutazione, l'imbuto, dopo c'è comunque", ha quindi aggiunto in riferimento al 'semestre filtro' previsto dalla riforma, al termine del quale gli studenti dovranno ottenere comunque almeno 18 crediti formativi per andare avanti.
Con il prevedibile aumento delle iscrizioni, il rischio è quello della mancanza di spazi. "Ci sarà la necessità di avere delle delle soluzioni organizzative diverse dalle attuali, ma del resto il modello è diverso, quindi non è che si può pensare di fare la stessa cosa - spiega Petrucci - L'indicazione del governo è di cambiare completamente e noi cambieremo. Ma è una questione organizzativa che valuteremo, non è detto che ci sia bisogno di nuove sedi. Dipenderà dai sillabi che faranno uscire. Quelle sono materie di base, non si va in laboratorio, non non c'è bisogno necessariamente di una presenza, bisognerà vedere i sindaci che se la chiedono. Questo - conclude la rettrice dell'ateneo fiorentino - non è un cambiamento così banale, è una rivoluzione completa".
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