Lo afferma uno studio condotto dal dottor Nazerian Peiman, specialista del reparto di medicina d’emergenza-urgenza dell’ospedale fiorentino di Careggi

L’aumento della concentrazione delle polveri sottili nell’aria può rappresentare un fattore che comporta l’aumento degli accessi nei pronto soccorso: lo sostiene uno studio condotto dal dottor Nazerian Peiman e presentato in questi giorni al Congresso Europeo di Medicina d'Emergenza a Copenaghen da Andrea Rossetto, dell’Università di Firenze.

I due fattori, tuttavia, non sono legati da un rapporto di causa-effetto: come sottolinea il dottor Peiman, la concentrazione di particolato è un indicatore indiretto delle attività umane e può essere individuato come uno dei fattori di incremento degli accessi nei pronto soccorso, non l’unico.

Inoltre, ha chiarito il dottor Peiman, negli anni in cui sono stati condotti i rilevamenti (dal 2019 al 2022) per verificare che vi sia una correlazione, è stato osservato un incremento degli accessi ai pronto soccorso per i giovani, perché coinvolti in incidenti stradali, e per la popolazione più anziana, che invece lamentava difficoltà respiratorie.

Problematiche, queste, connesse all’inquinamento, e quindi alla presenza di polveri sottili: l’aumento degli accessi ai pronto soccorso, quindi, conclude il dottor Peiman, può essere uno dei parametri, ma non è l’unico.

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