Il punto in commissione Consiglio regionale

Nel primo semestre del 2024 in Toscana sono stati registrati 1136 casi di aggressione al personale sociosanitario in Toscana (207 casi di aggressione fisica, 903 verbale, 26 contro la proprietà), nel 2023 sono stati complessivamente 2356, 1258 nel 2022, 817 nel 2021, e 752 nel 2020. E' quanto emerso nel corso di una riunione della commissione sanità del Consiglio regionale, guidata da Enrico Sostegni (Pd), in cui si è fatto il punto sul tema e sull'attuazione di una delibera, dell'ottobre 2023, con cui la Giunta toscana ha deciso di potenziare le misure di prevenzione e stanziato a questo proposito complessivamente 2,1 milioni di euro per la sicurezza degli operatori sanitari e sociosanitari.
    
"La commissione, dopo aver affrontato a più riprese il tema - ha spiegato Sostegni - aveva preso l'impegno di fare il punto, a distanza di un anno, dello stato degli interventi in corso a livello regionale".

Sono stati ascoltati, spiega una nota, i direttori generali delle Asl della Toscana, delle Aziende ospedaliero-universitarie, di Ispro, Aou Ircss Meyer e della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, e il segretario generale Anaao Assomed Toscana. Giovanna Bianco, responsabile del settore Prevenzione e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro della Regione, ha illustrato le azioni regionale messe in atto per la prevenzione. Dal 2019 sono monitorate trimestralmente tutte le aggressioni, indipendentemente dalla loro gravità e dalle conseguenze. Dal 2022 la Regione Toscana partecipa all'Osservatorio nazionale aggressioni.

Le aggressioni avvengono nella maggioranza dei casi nei pronto soccorso, in ambito ospedaliero, e in ambito territoriale nei servizi di psichiatria. Solo il 5% delle aggressioni diviene un caso di infortunio sul lavoro. Tutte le aziende e strutture sanitarie, come hanno spiegato i vari responsabili durante l'audizione, hanno messo in campo alcuni interventi durante quest'anno: si va dall'affissione di poster tematici e campagne di comunicazione, all'installazione di nuove telecamere fino all'adozione di dispositivi di rilevamento personale, con la possibilità di chiedere aiuto.

Sono partiti anche vari corsi di formazione per il personale per il riconoscimento precoce e la gestione di comportamenti potenzialmente aggressivi e violenti, così come sono state implementati le procedure per la tutela legale e i servizi di supporto psicologico al personale.

Dubbi sono stati espressi invece, da parte di alcune aziende, sui corsi di difesa personale, che pure sono partiti in alcune realtà.
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