In Toscana mancano medici di famiglia. Come riporta questa mattina il Corriere Fiorentino, secondo i dati diffusi dalla Regione aggiornati al 31 agosto 2024, nel territorio regionale sono in servizio 2240 medici di famiglia, 273 in meno rispetto al numero ottimale, calcolato considerando che dovrebbe esserci un medico ogni 1300 pazienti.
Tenendo conto che teoricamente ogni medico copre fino ad un massimo di 1500 persone, e che in deroga può arrivare a seguirne anche 1800, la popolazione toscana dovrebbe essere completamente coperta.
Tuttavia sottolinea il quotidiano, sono due i problemi che osservando solo i numeri rischiano di non saltare all’occhio.
Il primo è la qualità del servizio, poiché è chiaro che se un medico deve assistere centinaia se non migliaia di persone la qualità del suo lavoro rischia di peggiorare, anche considerando la mole di burocrazia con la quale il personale sanitario si deve interfacciare.
La seconda è di natura territoriale. Dai dati delle Asl infatti emerge che la carenza di medici non è distribuita equamente sul territorio regionale: ne mancano una trentina nel territorio dell’Asl TC, 176 all’Asl TNO e 67 all’Asl SE.
Il problema della distribuzione territoriale degli ambulatori dei medici di famiglia si registra anche all’interno delle stesse aree di competenza delle Asl: l’esempio riportato dal quotidiano è quello dei due comuni appenninici di Marradi e Palazzuolo sul Senio, dove dei due medici di famiglia in servizio l’anno scorso ne è rimasto uno solo (l’altro è andato in pensione) e manca un pediatra di libera scelta: riporta però il quotidiano che al momento è in corso un bando, e la speranza è che qualcuno possa indicare i due piccoli comuni dell’Appennino fiorentino come destinazione. Intanto i sindaci dei due comuni hanno ripetutamente chiesto l’intervento di Asl e Regione per scongiurare il rischio che la popolazione rimanga senza assistenza sanitaria di base o debba recarsi in Comuni distanti anche cinquanta chilometri per curarsi.
Il quotidiano analizza anche una situazione molto particolare, ovvero quella dei pediatri di libera scelta: nella Regione sono diminuiti contestualmente alla diminuzione delle nascite, ma nei prossimi anni potrebbero tornare ad aumentare con il paradossale risultato di averne in eccesso.
Tenendo conto che teoricamente ogni medico copre fino ad un massimo di 1500 persone, e che in deroga può arrivare a seguirne anche 1800, la popolazione toscana dovrebbe essere completamente coperta.
Tuttavia sottolinea il quotidiano, sono due i problemi che osservando solo i numeri rischiano di non saltare all’occhio.
Il primo è la qualità del servizio, poiché è chiaro che se un medico deve assistere centinaia se non migliaia di persone la qualità del suo lavoro rischia di peggiorare, anche considerando la mole di burocrazia con la quale il personale sanitario si deve interfacciare.
La seconda è di natura territoriale. Dai dati delle Asl infatti emerge che la carenza di medici non è distribuita equamente sul territorio regionale: ne mancano una trentina nel territorio dell’Asl TC, 176 all’Asl TNO e 67 all’Asl SE.
Il problema della distribuzione territoriale degli ambulatori dei medici di famiglia si registra anche all’interno delle stesse aree di competenza delle Asl: l’esempio riportato dal quotidiano è quello dei due comuni appenninici di Marradi e Palazzuolo sul Senio, dove dei due medici di famiglia in servizio l’anno scorso ne è rimasto uno solo (l’altro è andato in pensione) e manca un pediatra di libera scelta: riporta però il quotidiano che al momento è in corso un bando, e la speranza è che qualcuno possa indicare i due piccoli comuni dell’Appennino fiorentino come destinazione. Intanto i sindaci dei due comuni hanno ripetutamente chiesto l’intervento di Asl e Regione per scongiurare il rischio che la popolazione rimanga senza assistenza sanitaria di base o debba recarsi in Comuni distanti anche cinquanta chilometri per curarsi.
Il quotidiano analizza anche una situazione molto particolare, ovvero quella dei pediatri di libera scelta: nella Regione sono diminuiti contestualmente alla diminuzione delle nascite, ma nei prossimi anni potrebbero tornare ad aumentare con il paradossale risultato di averne in eccesso.
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