Presentazioni fiorentine a cura di Paolo Mugnai

“La storia criminale è la scusa per raccontare tutto quello che ci sta intorno”. L’evoluzione del noir secondo Massimo Carlotto. Un autore tra i più conosciuti, dalla sua autobiografia “Il fuggiasco” in poi. Lo testimonia la lunga fila per il firmacopie alla “Colazione con l’autore” presso la Libreria Rinascita di Sesto Fiorentino dove i lettori che di lui tutto hanno letto sono lì per la presentazione di “Trudy” (Einaudi).

Una domenica mattina diversa dalle altre perché un caffè in comunione rende più informale parlare di libri e politica. “La letteratura di genere si trasforma continuamente”, prosegue Carlotto, “Oggi pensare che sia solo una storia criminale è sbagliato. A me piace molto raccontare il contesto e tu come scrittore hai il dovere di riportare la complessità della nostra società all’interno della narrazione”. “Trudy” è un romanzo sul lato oscuro dei potenti. Il crimine cambia insieme alla società. Si parla di lavoro, sicurezza, finanza, politica, con protagonisti un ex commissario ai vertici di un’agenzia di security e una giovane di provincia il cui marito è scomparso. Ma tutti i personaggi sono importanti.

“Ho un quaderno per ognuno di loro”, spiega Carlotto, “e scrivo molto prima di iniziare il romanzo; il lettore deve percepire una serie di cose quindi l’autore deve sapere cosa pensa, cosa vota, i suoi gusti, conoscerlo in profondità. I personaggi si incontrano nella storia o nella realtà, devono sempre essere aderenti all’ambiente raccontato”.

Quali temi deve affrontare la letteratura oggi?
“Il lavoro, ma non se ne parla più. Per me è diventato un’urgenza quando si è scoperto che all’interno della più grande tipografia di Europa, che stampa i nostri libri, c’erano dei lavoratori pakistani in condizioni di semi-schiavitù, tutti insieme in una casa, svegliati di notte, dei fantasmi”.

Ambientato anche in Toscana, oltre che in Lombardia ed Emilia Romagna, il romanzo nasce dopo una gestazione di due anni: “dopo un’inchiesta di tipo  giornalistico, i dati raccolti usati per la finzione romanzesca. La letteratura poliziesca di oggi è consolatoria ma non è vera, la realtà è più complessa. Ritaglio gli articoli dei giornali dei fatti di cronaca e li conservo in faldoni. A volte i miei romanzi nascono anche da indicazioni dei lettori”.

Un autore consigliato? “James Lee Burke, un matto della Louisiana che scrive cose molto strane”.
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