"Sul virus respiratorio sinciziale la Toscana è stata tra le prime regioni a muoversi. Di fronte all'inerzia del Governo a luglio abbiamo annunciato la campagna di immunizzazione dei neonati che sarebbe dovuta partire ad ottobre e poi posticipata, come abbiamo comunicato pochi giorni fa alla cittadinanza, a causa dei ritardi della casa farmaceutica. Dopo è iniziata questa assurda vicenda che è diventata un caso nazionale". Così l'assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Simone Bezzini.
Il riferimento, spiega una nota, è a una circolare del ministero della Salute diffusa pochi giorni fa con la quale il Governo escludeva le Regioni in piano di rientro dalla possibilità di acquistare gli anticorpi monoclonali per i neonati, a cui è seguita una circolare di rettifica che specificava che il farmaco sarebbe diventato a carico del sistema sanitario nazionale, e che potrà essere somministrato da tutte le Regioni d'Italia.
"Come avverrà questo passaggio ancora non è dato saperlo - aggiunge Bezzini -. Sono diverse le strade che il ministero può intraprendere. Ci auguriamo che riesca rapidamente a garantire l'equità di accesso alla campagna per tutte le bambine e i bambini del Paese, senza scaricare costi e ritardi sulle Regioni".
Per l'assessore "fare presto è indispensabile perché non si vanifichino gli effetti della campagna per questo autunno ed inverno, così come fare bene perché è un percorso che tutela la salute e l'interesse pubblico. Il Governo deve investire sui programmi di prevenzione a partire dal piano pandemico e dal piano vaccinale nazionale, senza condizionamenti da parte delle correnti antiscientifiche che, in ambito sanitario, aleggiano in alcuni ambienti della destra".
"Inoltre - osserva ancora Bezzini - quello che è evidente è che, fino ad oggi, il Governo sulle politiche del farmaco ha fatto scelte che non hanno dato centralità all'interesse pubblico, scaricando oneri impropri ed ingiustificati sui sistemi sanitari regionali. Due chiari esempi sono la riclassificazione delle gliptine e l'innalzamento del tetto del payback, ai quali rischia ora di aggiungersi anche la gestione del farmaco contro le bronchioliti".
"Seguiamo con attenzione gli sviluppi - conclude - e ci auguriamo che il Governo coinvolga la Conferenza delle regioni nella definizione di un percorso veloce, equo ed appropriato".
Il riferimento, spiega una nota, è a una circolare del ministero della Salute diffusa pochi giorni fa con la quale il Governo escludeva le Regioni in piano di rientro dalla possibilità di acquistare gli anticorpi monoclonali per i neonati, a cui è seguita una circolare di rettifica che specificava che il farmaco sarebbe diventato a carico del sistema sanitario nazionale, e che potrà essere somministrato da tutte le Regioni d'Italia.
"Come avverrà questo passaggio ancora non è dato saperlo - aggiunge Bezzini -. Sono diverse le strade che il ministero può intraprendere. Ci auguriamo che riesca rapidamente a garantire l'equità di accesso alla campagna per tutte le bambine e i bambini del Paese, senza scaricare costi e ritardi sulle Regioni".
Per l'assessore "fare presto è indispensabile perché non si vanifichino gli effetti della campagna per questo autunno ed inverno, così come fare bene perché è un percorso che tutela la salute e l'interesse pubblico. Il Governo deve investire sui programmi di prevenzione a partire dal piano pandemico e dal piano vaccinale nazionale, senza condizionamenti da parte delle correnti antiscientifiche che, in ambito sanitario, aleggiano in alcuni ambienti della destra".
"Inoltre - osserva ancora Bezzini - quello che è evidente è che, fino ad oggi, il Governo sulle politiche del farmaco ha fatto scelte che non hanno dato centralità all'interesse pubblico, scaricando oneri impropri ed ingiustificati sui sistemi sanitari regionali. Due chiari esempi sono la riclassificazione delle gliptine e l'innalzamento del tetto del payback, ai quali rischia ora di aggiungersi anche la gestione del farmaco contro le bronchioliti".
"Seguiamo con attenzione gli sviluppi - conclude - e ci auguriamo che il Governo coinvolga la Conferenza delle regioni nella definizione di un percorso veloce, equo ed appropriato".
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