La Repubblica Firenze riporta che l’Asl Toscana Centro ha siglato un accordo, formalizzato poi con una delibera, per affidare l’assistenza spirituale aconfessionale dei malati terminali all’associazione “Tutto è vita” di padre Guidalberto Bormolini: il nuovo accordo prevede che l’ente invii presso gli hospice dell’Asl due assistenti spirituali che si occupino del sostegno ai pazienti nell’ultima fase della propria vita.
Come spiega lo stesso Bormolini al quotidiano, il termine più corretto sarebbe “spiritualità antropologica”, dato che viene considerato “l’essere umano in quanto tale” e non il singolo e unico aspetto fideistico, tanto che, comunque, l’Asl ha comunque delle convenzioni con le singole confessioni religiose.
Come riporta un allegato alla delibera, citato questa mattina da Repubblica, l’assistente spirituale è “una persona che si occupa di riconoscere e accogliere i bisogni spirituali di pazienti e famiglie per offrire loro un accompagnamento che tenga conto della dimensione interiore e spirituale”.
Di padre Bormolini Repubblica fornisce anche un ritratto: docente al Master death studies & end of life dell’Università di Padova e del “La Gentilezza è la cura” dell’Università di Firenze-Ospedale pediatrico Meyer, consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, in passato artigiano e ora impegnato attivamente nella cura dei malati terminali con l’associazione “Tutto è vita”.
Come spiega lo stesso Bormolini al quotidiano, il termine più corretto sarebbe “spiritualità antropologica”, dato che viene considerato “l’essere umano in quanto tale” e non il singolo e unico aspetto fideistico, tanto che, comunque, l’Asl ha comunque delle convenzioni con le singole confessioni religiose.
Come riporta un allegato alla delibera, citato questa mattina da Repubblica, l’assistente spirituale è “una persona che si occupa di riconoscere e accogliere i bisogni spirituali di pazienti e famiglie per offrire loro un accompagnamento che tenga conto della dimensione interiore e spirituale”.
Di padre Bormolini Repubblica fornisce anche un ritratto: docente al Master death studies & end of life dell’Università di Padova e del “La Gentilezza è la cura” dell’Università di Firenze-Ospedale pediatrico Meyer, consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, in passato artigiano e ora impegnato attivamente nella cura dei malati terminali con l’associazione “Tutto è vita”.
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