Da poco più di un mese dall'avvio della campagna, in Toscana oltre 10.400 neonati hanno già ricevuto gratuitamente gli anticorpi monoclonali contro il virus respiratorio sinciziale.
Lo scorso anno in Toscana i neonati ricoverati per virus respiratorio sinciziale erano stati 800, tra cui in 160 avevano avuto bisogno della terapia intensiva.
L'esperienza di altri Paesi europei che hanno iniziato a usare gli anticorpi monoclonali nel 2023, come la Spagna, attesta una riduzione nel numero dei ricoverati tra il 70 e il 97 per cento. Stesso risultato è stato ottenuto negli Stati Uniti, in Francia e in Lussemburgo, dove sono stati attivati ampi programmi di immunizzazione infantile.
"Siamo una delle prime Regioni in Italia a dare avvio a questa campagna di immunizzazione - ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani -. Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che la sanità pubblica non debba lasciare indietro nessuno e perché prevenire fa bene anche alla sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso".
"Stiamo seguendo attentamente gli sviluppi - commenta l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - Siamo stati tra le prime regioni in Italia ad annunciare la campagna, consapevoli del valore che avrebbe avuto per la salute dei neonati. Chiaramente il virus sta circolando anche quest'anno, ma a differenza di novembre del 2023 quando, appena iniziata la stagione, avevamo già avuto decine di casi gravi tra i più piccoli proprio a causa delle bronchioliti da virus respiratorio sinciziale, sono solo due al momemnto i piccoli presi in carico dal nostro sistema sanitario e che stanno ricevendo tutte le cure necessarie per guarire. Nessuno dei due aveva ricevuto l'anticorpo per prevenire la bronchiolite".
Lo scorso anno in Toscana i neonati ricoverati per virus respiratorio sinciziale erano stati 800, tra cui in 160 avevano avuto bisogno della terapia intensiva.
L'esperienza di altri Paesi europei che hanno iniziato a usare gli anticorpi monoclonali nel 2023, come la Spagna, attesta una riduzione nel numero dei ricoverati tra il 70 e il 97 per cento. Stesso risultato è stato ottenuto negli Stati Uniti, in Francia e in Lussemburgo, dove sono stati attivati ampi programmi di immunizzazione infantile.
"Siamo una delle prime Regioni in Italia a dare avvio a questa campagna di immunizzazione - ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani -. Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che la sanità pubblica non debba lasciare indietro nessuno e perché prevenire fa bene anche alla sostenibilità del sistema sanitario nel suo complesso".
"Stiamo seguendo attentamente gli sviluppi - commenta l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - Siamo stati tra le prime regioni in Italia ad annunciare la campagna, consapevoli del valore che avrebbe avuto per la salute dei neonati. Chiaramente il virus sta circolando anche quest'anno, ma a differenza di novembre del 2023 quando, appena iniziata la stagione, avevamo già avuto decine di casi gravi tra i più piccoli proprio a causa delle bronchioliti da virus respiratorio sinciziale, sono solo due al momemnto i piccoli presi in carico dal nostro sistema sanitario e che stanno ricevendo tutte le cure necessarie per guarire. Nessuno dei due aveva ricevuto l'anticorpo per prevenire la bronchiolite".
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