"Le liste di attesa sono un problema enorme. Tra poco ci sarà la legge di Bilancio, io mi auguro che ci mettano almeno 4-5 miliardi altrimenti non ce la faremo ad aumentare l'offerta e a raffreddare le liste di attesa". Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini, a margine della presentazione delle iniziative di prevenzione legate all'unità mobile dell'Ispro al ParcoPrato.
"Il problema delle liste di attesa è legato allo squilibrio tra domande e offerte di prestazione - ha spiegato Bezzini -. Le liste di attesa esistono perché la domanda di prestazioni cresce ogni settimana e l'offerta fa fatica a tenere il passo. Per mettere in linea l'offerta noi dovremmo poter fare assunzioni, pagare produttività aggiuntiva o acquisire prestazioni dal privato convenzionato. Per fare questo servono risorse".
"Ricordo che nel giugno scorso è stato presentato un decreto da parte del Governo - aggiunge - che doveva servire a contenere questo problema che i cittadini segnalano ogni giorno: in questo decreto non c'è un euro. Per aumentare il volume dell'offerta servono risorse".
Inoltre "c'è un problema anche sulla domanda sul quale stiamo lavorando come Regione Toscana e che richiederebbe anche qui linee guida nazionali - ha continuato l'assessore regionale alla Sanità - Una parte della domanda è inappropriata e non è correlata a esigenze di natura sanitaria ma ad una serie di fattori che fanno lievitare le prescrizioni. Le prenotazioni sono salite enormemente: si parla del 40% in più rispetto a prima del Covid su alcune prestazioni. Significa milioni di prestazioni in più che dobbiamo assicurare ai toscani. Quindi servono strategie, ma il Governo deve dare più soldi alla sanità pubblica".
"Il problema delle liste di attesa è legato allo squilibrio tra domande e offerte di prestazione - ha spiegato Bezzini -. Le liste di attesa esistono perché la domanda di prestazioni cresce ogni settimana e l'offerta fa fatica a tenere il passo. Per mettere in linea l'offerta noi dovremmo poter fare assunzioni, pagare produttività aggiuntiva o acquisire prestazioni dal privato convenzionato. Per fare questo servono risorse".
"Ricordo che nel giugno scorso è stato presentato un decreto da parte del Governo - aggiunge - che doveva servire a contenere questo problema che i cittadini segnalano ogni giorno: in questo decreto non c'è un euro. Per aumentare il volume dell'offerta servono risorse".
Inoltre "c'è un problema anche sulla domanda sul quale stiamo lavorando come Regione Toscana e che richiederebbe anche qui linee guida nazionali - ha continuato l'assessore regionale alla Sanità - Una parte della domanda è inappropriata e non è correlata a esigenze di natura sanitaria ma ad una serie di fattori che fanno lievitare le prescrizioni. Le prenotazioni sono salite enormemente: si parla del 40% in più rispetto a prima del Covid su alcune prestazioni. Significa milioni di prestazioni in più che dobbiamo assicurare ai toscani. Quindi servono strategie, ma il Governo deve dare più soldi alla sanità pubblica".
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