"Sul payback abbiamo chiesto più volte al ministero e alla Conferenza delle Regioni l'istituzione di un tavolo, in cui coinvolgere anche le imprese, per costruire un percorso e ragionare su come garantire il dovuto alle Regioni. Tuttavia, anche se si trova un accordo sul passato, la legge continua a produrre effetti ed è necessaria una ridefinizione del modello teso a governare e controllare la dinamica della spesa per i dispositivi medici". Lo ha detto l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini in occasione dell'audizione in commissione sanità.
Bezzini ha annunciato come siano iniziate le operazioni di ricognizione da parte degli uffici della Regione e per le annualità 2019-2020-2021 la stima è di 260 milioni di euro. Per il 2022-2023 i dati parlano di circa 200 milioni di euro.
L'assessore ha poi precisato come "per il periodo 2015-2018 la Regione Toscana ha introitato circa il 50% del dovuto, oltre a una serie di pagamenti effettuati dalle imprese (10%). Il resto è collegato all'esito dei contenziosi. La parte non introitata ammonta a circa 160 milioni".
L'assessore ha poi spiegato che la Regione Toscana ha degli alti livelli di spesa per i dispositivi medici "perché ha un sistema di contabilizzazione molto evoluto, un alto rapporto tra sanità pubblica e privato convenzionato oltre a una componente di avanguardia, la robotica, che incide sui costi".
Dopo le sentenze di questa estate, con cui la Consulta ha sancito la costituzionalità del payback sui dispositivi medici, si attendono a primavera inoltrata i primi pronunciamenti dei Tar sui numerosi ricorsi delle aziende.
Bezzini ha annunciato come siano iniziate le operazioni di ricognizione da parte degli uffici della Regione e per le annualità 2019-2020-2021 la stima è di 260 milioni di euro. Per il 2022-2023 i dati parlano di circa 200 milioni di euro.
L'assessore ha poi precisato come "per il periodo 2015-2018 la Regione Toscana ha introitato circa il 50% del dovuto, oltre a una serie di pagamenti effettuati dalle imprese (10%). Il resto è collegato all'esito dei contenziosi. La parte non introitata ammonta a circa 160 milioni".
L'assessore ha poi spiegato che la Regione Toscana ha degli alti livelli di spesa per i dispositivi medici "perché ha un sistema di contabilizzazione molto evoluto, un alto rapporto tra sanità pubblica e privato convenzionato oltre a una componente di avanguardia, la robotica, che incide sui costi".
Dopo le sentenze di questa estate, con cui la Consulta ha sancito la costituzionalità del payback sui dispositivi medici, si attendono a primavera inoltrata i primi pronunciamenti dei Tar sui numerosi ricorsi delle aziende.
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