Il Polo Fiorenza è stato realizzato con il contributo di Fondazione Cr Firenze, Fondazione Foemina Ets in collaborazione con l'Aou

Un'area orientata alla salute ostetrico-ginecologica della donna con disabilità è quanto inaugurato a Careggi su iniziativa della Fondazione Cr Firenze e Fondazione Foemina Ets in collaborazione con l'Aou fiorentina.
Polo Fiorenza, il suo nome: gli ambienti sono accessibili, arredati e strutturati in modo da permettere alle donne di muoversi in autonomia e conservare la propria privacy. L'obiettivo è garantire a tutte le donne, indipendentemente dalla loro condizione, un accesso equo e qualificato alle cure ostetrico-ginecologiche, superando barriere fisiche, culturali e comunicative.

    
"Fondazione Cr Firenze ha creduto e sostenuto questo progetto fin dalla sua ideazione - afferma Maria Oliva Scaramuzzi, vice presidente dell'ente - perché promuove uno dei nostri valori più importanti: l'inclusività. Il Polo Fiorenza rappresenta un passo concreto verso una sanità che riconosce le differenze non come ostacoli ma come dimensioni da accogliere e rispettare. Siamo orgogliosi di inaugurare oggi, insieme a Fondazione Foemina e l'Aou di Careggi che voglio ringraziare, questi accoglienti spazi pensati per offrire alle donne con disabilità un accesso equo, dignitoso e personalizzato alle cure. È un progetto che incarna pienamente la nostra visione di comunità: attenta, solidale, capace di prendersi cura delle fragilità con competenza e umanità".

Secondo Felice Petraglia, presidente di Fondazione Foemina, il progetto "nasce dalla consapevolezza che l'accesso alla salute non può essere uguale per tutti, se non si parte dal riconoscere e accogliere le differenze".

    
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, tra i presenti all'inaugurazione, ha parlato di "disabilità unita alla vita, alla maternità. In questo luogo di vita quale servizio migliore se non avere attenzione con persone che, dalla disabilità, aprono l'orizzonte della speranza. La specificità di questo servizio è ancora più importante". L'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini ha affermato che questo "è un passaggio importante e che punta a garantire equità di accesso alle donne che hanno anche una condizione di disabilità".
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