Il Comune di Campi Bisenzio (Firenze) partecipa alla promozione del referendum sulla cittadinanza: l'iniziativa, si legge in una nota, mira a ridurre da 10 a 5 anni il tempo necessario per richiedere la cittadinanza italiana, sia per sé che per i propri figli minorenni. La raccolta firme può essere effettuata online accedendo al sito https://referendumcittadinanza.it con lo Spid: c'è tempo fino al 30 settembre per aderire. Finora sono state raccolte oltre 450.000 firme, ma ne servono ancora 50.000 per raggiungere l'obiettivo finale.
"La legge, insieme allo ius soli e allo ius scholae, riconoscerebbe finalmente i diritti a migliaia di persone che vivono con noi, nelle nostre città - dichiara la vicesindaca Federica Petti -. Riguarderebbe tutti quei ragazzi e ragazze che frequentano le nostre scuole, ma che non sono considerati cittadini a tutti gli effetti. È una legge che restituisce dignità alla nostra Repubblica, una legge necessaria che sosteniamo con convinzione. A Campi Bisenzio ci sono 10831 cittadine e cittadini senza cittadinanza, partecipiamo con orgoglio e emozione perché non possiamo restare indifferenti a ciò che accade ai nostri concittadini. Nonostante vivano qui da anni, non vengono riconosciuti come tali dallo Stato se non dopo dieci lunghi anni e complicate burocrazie. Campi Bisenzio è una città accogliente, una città dei diritti, una città senza confini".
"Abbiamo bisogno di una legge per la cittadinanza che rifletta l'Italia di oggi che ha già investito su tantissime figlie e figli - dichiara Benedicta Djumpah, consigliera di Italiani senza cittadinanza - e c'è bisogno di una mossa dal punto di vista politico perché sono state fatte troppe promesse e le associazioni hanno voluto fare questo osso per fare beneficiare oltre 2 milioni di ragazze e ragazzi nati e cresciuti in questo paese".
Per Naomi Martin, presidente di Asiri, "il referendum sulla cittadinanza è un'opportunità per dare voce a milioni di ragazze e ragazzi come me".
"La legge, insieme allo ius soli e allo ius scholae, riconoscerebbe finalmente i diritti a migliaia di persone che vivono con noi, nelle nostre città - dichiara la vicesindaca Federica Petti -. Riguarderebbe tutti quei ragazzi e ragazze che frequentano le nostre scuole, ma che non sono considerati cittadini a tutti gli effetti. È una legge che restituisce dignità alla nostra Repubblica, una legge necessaria che sosteniamo con convinzione. A Campi Bisenzio ci sono 10831 cittadine e cittadini senza cittadinanza, partecipiamo con orgoglio e emozione perché non possiamo restare indifferenti a ciò che accade ai nostri concittadini. Nonostante vivano qui da anni, non vengono riconosciuti come tali dallo Stato se non dopo dieci lunghi anni e complicate burocrazie. Campi Bisenzio è una città accogliente, una città dei diritti, una città senza confini".
"Abbiamo bisogno di una legge per la cittadinanza che rifletta l'Italia di oggi che ha già investito su tantissime figlie e figli - dichiara Benedicta Djumpah, consigliera di Italiani senza cittadinanza - e c'è bisogno di una mossa dal punto di vista politico perché sono state fatte troppe promesse e le associazioni hanno voluto fare questo osso per fare beneficiare oltre 2 milioni di ragazze e ragazzi nati e cresciuti in questo paese".
Per Naomi Martin, presidente di Asiri, "il referendum sulla cittadinanza è un'opportunità per dare voce a milioni di ragazze e ragazzi come me".
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