Il progetto, presentato ieri in Consiglio regionale, punta a rendere sostenibile il modello sanitario attraverso la collaborazione tra pubblico e privato

Un progetto di innovazione aperta alla società che mira a ripensare il sistema socio-sanitario italiano attraverso la collaborazione aperta tra pubblico e privato, e soprattutto fra istituzioni e cittadini.

Si tratta di 'Comunità in salute', presentato ufficialmente nel corso di un convegno che si è svolto ieri in Consiglio regionale della Toscana. Tra gli altri, si sono confrontati sul tema Enrico Sostegni, presidente della commissione sanità del Consiglio toscano, Enrico Desideri, esperto del ministro della Salute in gestione, programmazione e organizzazione, Federico Gelli, direttore Sanità, welfare e coesione sociale della Regione Toscana, e Pietro C. Dattolo, presidente dell'Ordine dei medici della Toscana.

    
Il progetto, spiega una nota, promosso dall'associazione temporanea di scopo Oloshealth - Together We care, costituita da Healthability-Società benefit, Cittadinanzattiva e Afcv-Avo, propone un modello di sanità sostenibile basato su un nuovo modello innovativo di gestione delle cronicità.

La presa in carico dei pazienti cronici si orienta verso una piattaforma relazionale, umanistico-digitale, dove il medico di medicina generale non è più un attore isolato del sistema, ma il coordinatore di un team innovativo che consente di tenere in rete tutti i protagonisti e che, in piena alleanza con il paziente, condivide il percorso di cura e le scelte necessarie per una migliore qualità di vita e di lavoro. Un modello agile e personalizzato che consente di rispondere a tutti i bisogni del paziente in piena appropriatezza, offrendo tutte e solo le risposte necessarie per l'appropriatezza di cura.

Gli attori del sistema, tutti co-protagonisti di una nuova sfida, si confronteranno in un percorso di sperimentazione che vede coinvolte tre Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) dell'Asl Toscana centro e che prevede un progetto di ricerca sul campo che introdurrà tre nuovi paradigmi per lo studio: il paziente cronico come collaboratore proattivo del sistema di cura, nuovi profili professionali per una presa in carico personalizzata e la sperimentazione di integrazione di dati nel Fascicolo sanitario elettronico (Fse).

L'obiettivo che si pone la ricerca è dimostrare che all'interno del Decreto ministeriale 77/2022, oggi riferimento per l'assistenza territoriale, è possibile ancora apportare miglioramenti sistemici per aumentare il tempo di cura, migliorare la presa in carico del paziente cronico e complesso, ottimizzare i costi e rendere sostenibile il sistema socio-sanitario investendo in prevenzione. Realizzare un ciclo virtuoso di governo della sanità.
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