La missione aveva l'obiettivo di promuovere la prevenzione e la cura del diabete e di avviare un programma in ambito di sicurezza alimentare

Si è conclusa la missione nei territori dei campi profughi Saharawi, posti nel sud dell’Algeria, nel quadro delle attività di cooperazione sanitaria internazionale  promosse  dalla Asl Toscana Centro. Facevano parte della delegazione: Stefano Fusi, referente Cooperazione Internazionale  ASL, Alessio Mantellassi Sindaco di Empoli, Sara Di Lello di Africa 70 , coordinatrice in loco dei progetti, Alba Giorgio, Veterinaria ASL, Luisa PorcuFrancesca Spanu diabetologhe e volontarie per conto della associazione Medici Diabetologi - Centro Studi e Ricerche Onlus, e Mario Ferradini dell’associazione Hurria.

La missione si è svolta all’interno di due progetti distinti. Il primo:  “Alleanza contro il diabete- creazione di una rete di sostegno alla cura dei pazienti Sahrawi, cofinanziato dalla Regione Toscana e che vede protagonisti una molteplicità di attori  sia istituzionali che della società civile:  l’Ausl Toscana Centro ( capofila ), Comune di Sesto Fiorentino, Associazione Ban Slout Larbi, Città Visibili Arci, Movimento Africa70 che garantisce la logistica e operatività nei campi profughi , UNIMI, i Ministeri della Cooperazione e della Salute Pubblica della Repubblica Araba Saharawi Democratica, si  ripropone di costruire un modello sanitario specifico per la cura e la prevenzione di questa malattia, la cui incidenza è particolarmente alta tra la popolazione saharawi.

Le attività, iniziate nel mese di ottobre 2023 e con la durata prevista di due anni, prevedono il controllo medico periodico di un campione di 120 pazienti diabetici, operando in tre diversi dispensari della Wilaya di Auserd, (gemellata da anni con la Regione Toscana) la formazione di personale medico locale, il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei familiari per promuovere migliori stili di vita e cambiamenti nell’alimentazione, pesantemente condizionata dalla totale dipendenza dagli aiuti internazionali. 

A ogni paziente è stato eseguito uno screening standard: la visita medica, il controllo della pressione, del peso e dello stato nutrizionale (la disponibilità alimentare limitata e sbilanciata nell’area dei campi profughi predispone pesantemente al sovrappeso e al diabete) nonché  le analisi del sangue.  I pazienti più anziani sono inoltre stati invitati a presentarsi accompagnati da un familiare, successivamente coinvolto attivamente durante la visita. Sono seguiti consigli riguardo una cura farmacologica personalizzata, e offerto un percorso parallelo gratuito di attività motoria presso una palestra facilmente raggiungibile dei pazienti, oltre a indicazioni dietetiche realizzabili con gli scarsi alimenti presenti in ogni casa.

Un grosso salto di qualità ed operatività è stato compiuto, in particolare per rafforzare l’intervento di formazione del personale sanitario locale. Un contributo specialistico per strutturare una più efficace rete di presa in carico dei pazienti diabetici (spesso giovani donne) è stato inoltre possibile grazie alla preziosa attività professionale svolta nella missione dalle diabetologhe Luisa Porcu e Francesca Spanu nella Wilaya di Auserd. L’Attività nel suo complesso è stata resa possibile dal protocollo di intesa sottoscritto da pochi mesi tra Ausl Toscana centro e la Fondazione Medici Diabetologi, che è diventata partner del progetto.

Il secondo progettoProduzione animali di qualità, ha favorito il proseguimento delle attività nel settore della sicurezza alimentare, veterinaria e benessere animale (iniziate gia nel 2019), con il diretto coinvolgimento dell’area veterinaria della Ausl Toscana centro, e in particolare di esperti nel settore degli allevamenti e macellazioni. Le attività  si sono interamente spese per dare impulso positivo alle filiere locali di produzione alimentare, migliorando la quantità e qualità degli alimenti prodotti in loco.


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