Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato all’unanimità una mozione del Partito democratico in merito alle “azioni aventi ad oggetto le infezioni sessualmente trasmesse (IST) in un’ottica di cittadinanza responsabile”. L’atto d’indirizzo impegna la Giunta regionale “ad attivarsi, in previsione dell’elaborazione del prossimo Piano sanitario e sociale integrato regionale ed in considerazione della crescente attenzione prestata nel tempo da parte della Regione nei confronti della lotta alla diffusione delle IST, al fine di offrire ai pazienti affetti da IST una sempre migliore presa in carico, anche mediante l’accesso ai più recenti ritrovati della scienza in materia di test e diagnosi delle infezioni a trasmissione sessuale di cui alle nuove linee guida dell'OMS” e per “promuovere, in collaborazione con le istituzioni scolastiche (in particolare per i soggetti tra 11 e 18 anni) e con le associazioni culturali e sportive ad elevata utenza giovanile, misure finalizzate ad una sempre maggiore sensibilizzazione collettiva nei riguardi delle infezioni sessualmente trasmesse”.
È stato il primo firmatario Iacopo Melio a illustrare contenuti e finalità della mozione all’Aula: “Le infezioni sessualmente trasmesse non sono un problema medico, ma sociale, educativo e culturale. Ogni giorno nel mondo, oltre un milione di persone le contraggono”. Una “emergenza silenziosa” che spesso è dovuta a “mancanza di strumenti d’informazione e di consapevolezza. La prevenzione resta timida, l’educazione sessuale e affettiva è ancora un tabù soprattutto a scuola, oltreché in famiglia, e una comunicazione chiara e qualificata è spesso assente e inefficace, talvolta anche all’interno delle istituzioni pubbliche. Con questa mozione chiediamo di fare di meglio. La salute sessuale non è marginale, ma è parte del benessere pubblico”.
Per il vicepresidente della commissione Sanità, Andrea Ulmi (Gruppo misto-Merito e lealtà), “questa mozione pone una questione di civiltà, una questione etica. Ritengo molto importante approvarla, specialmente in considerazione dell’educazione sessuale che i ragazzi stanno avendo. I nostri ragazzi hanno una conoscenza del sesso sempre più ridotta nel tempo. È dunque importante che ci sia un’opera di prevenzione”.
È stato il primo firmatario Iacopo Melio a illustrare contenuti e finalità della mozione all’Aula: “Le infezioni sessualmente trasmesse non sono un problema medico, ma sociale, educativo e culturale. Ogni giorno nel mondo, oltre un milione di persone le contraggono”. Una “emergenza silenziosa” che spesso è dovuta a “mancanza di strumenti d’informazione e di consapevolezza. La prevenzione resta timida, l’educazione sessuale e affettiva è ancora un tabù soprattutto a scuola, oltreché in famiglia, e una comunicazione chiara e qualificata è spesso assente e inefficace, talvolta anche all’interno delle istituzioni pubbliche. Con questa mozione chiediamo di fare di meglio. La salute sessuale non è marginale, ma è parte del benessere pubblico”.
Per il vicepresidente della commissione Sanità, Andrea Ulmi (Gruppo misto-Merito e lealtà), “questa mozione pone una questione di civiltà, una questione etica. Ritengo molto importante approvarla, specialmente in considerazione dell’educazione sessuale che i ragazzi stanno avendo. I nostri ragazzi hanno una conoscenza del sesso sempre più ridotta nel tempo. È dunque importante che ci sia un’opera di prevenzione”.
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