La storia di Lorenzo, che all’ospedale pediatrico ha affrontato un lungo percorso di cure dopo un incidente, e che alla struttura ha voluto dedicare un pensiero nel giorno della propria laurea in scienze infermieristiche

Una storia che poteva finire in tragedia ma che, grazie al lavoro preziosissimo dei medici e degli infermieri del Meyer, ha avuto uno splendido lieto fine. Ma, invece che finire, la storia di Lorenzo Tommasuoli è appena iniziata.

A raccontare questa mattina la vicenda, alla quale anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha dedicato un post su Facebook, è Il Tirreno, che ripercorre quella che poteva essere una tragedia familiare, con un ragazzino di appena dodici anni investito mentre si reca a scuola e viene trasportato d’urgenza, con l’elisoccorso, al Meyer.

E all’ospedale pediatrico fiorentino Lorenzo viene curato e assistito: il ragazzo, racconta Il Tirreno, rimase molto tempo in coma, e al suo risveglio fu sottoposto a diverse operazioni alla spalla e alla caviglia, fratturate dall’impatto con l’automobile, e ad una lunga riabilitazione sia fisica che neurologica.

E grazie agli sforzi sia del ragazzo, sia della sua famiglia, sia del personale del Meyer, Lorenzo è riuscito a rimettersi in piedi, a riconquistare la propria vita e, infine, a raggiungere il traguardo della laurea. Una laurea che non, a caso, è stata in scienze infermieristiche, conseguita al termine del percorso di studi e della scrittura della tesi intitolata “Dal to cure al to care: verso un nuovo approccio assistenziale-infermieristico. Diario di un’esperienza formativa in Area Oncologica aretina”.

E ora, dopo essere stato assunto come infermiere in una struttura che assiste giovani ragazzi con deficit cognitivi, Lorenzo continua a sognare un solo posto: il Meyer, la struttura presso la quale vorrebbe diventare infermiere per restituire, almeno un po’, il bene che ha ricevuto.

Della grande gratitudine verso la struttura il giovane ha parlato anche alla discussione della propria tesi di laurea, e la mamma ha scritto in una lettera inviata proprio al Meyer a Natale del 2024: “Lo staff medico e infermieristico, del Trauma Center prima e della Rianimazione poi ha trasformato con professionalità, pazienza e umanità quei nostri primi terribili giorni in qualcosa di comprensibile o nel quale trovare pochi ma saldi punti di riferimento per guardare avanti”.
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