Anaao Toscana, sindacato dei medici e dirigenti della sanità, rende noto che l'Intersindacale medica della Dirigenza dell'Area sanità Toscana chiede il "rispetto degli accordi contrattuali nelle varie aziende sanitarie" in Toscana, "dove ci sono difformità" e "di incontrare i vertici della Regione e dell'assessorato alla Sanità" sul tema.
"Basta differenze tra aziende sanitarie. Siano rispettati ovunque gli accordi contrattuali", afferma l'intersindacale dopo denunce "sulle difformità nel trattamento dei professionisti".
Le segreterie regionali dell'intersindacale della dirigenza dell'area sanità toscana hanno inviato al presidente della Regione Eugenio Giani, all'assessore e al direttore generale dell'assessorato alla Sanità due lettere. Una, secondo un comunicato stampa, è per aprire un confronto sui rapporti tra Ssn ed università "finalizzato alla revisione del protocollo che risale al 2017 e non è più conforme alle norme vigenti".
L'altra per "una convocazione urgente per verificare l'attuazione a livello aziendale del Ccnl e degli accordi regionali coi sindacati sanciti con delibere di giunta. Numerose sono le segnalazioni da parte dei colleghi sul fatto che le diverse aziende sanitarie toscane non si attengano alle su citate norme e impongano regole difformi (talora francamente vessatorie) in tema di orario, organizzazione e sedi di lavoro".
Inoltre, sempre secondo Anaao, "risultano difformità rispetto alle indicazioni regionali per la remunerazione oraria delle prestazioni in attività aggiuntiva legate a carenza di personale o abbattimento delle liste d'attesa. Riguardo a quest'ultimo aspetto non sono quantificate le risorse destinate a tale titolo alla sanità privata e - mentre a tali strutture vengono riservate le prestazioni in elezione - a noi dipendenti pubblici rimangono quelle in urgenza, in zone disagiate e gravate dal maggior rischio sul piano medico legale: cosa che può essere ulteriore fonte di demotivazione e fuga dagli ospedali".
"Per quanto attiene l'università chiediamo di conoscere quale uso sia stato fatto delle risorse economiche previste dalla legge ed erogate dalla Regione tramite le aziende miste, legate alle esigenze di didattica e ricerca dell'università e quale valore aggiunto esse abbiano prodotto, in base a dati oggettivi e non a dichiarazioni autoreferenziali"; per gli avvicendamenti "alla direzione di alcune aziende toscane, chiediamo alle amministrazioni di evitare burocratiche ottusità nella gestione del personale e che si privilegi il metodo della scelta meritocratica che possa garantire una buona gestione aziendale, e al contempo - nelle aziende miste - pari dignità alle componenti ospedaliera ed universitaria , evitando di accettare imposizioni".
"Basta differenze tra aziende sanitarie. Siano rispettati ovunque gli accordi contrattuali", afferma l'intersindacale dopo denunce "sulle difformità nel trattamento dei professionisti".
Le segreterie regionali dell'intersindacale della dirigenza dell'area sanità toscana hanno inviato al presidente della Regione Eugenio Giani, all'assessore e al direttore generale dell'assessorato alla Sanità due lettere. Una, secondo un comunicato stampa, è per aprire un confronto sui rapporti tra Ssn ed università "finalizzato alla revisione del protocollo che risale al 2017 e non è più conforme alle norme vigenti".
L'altra per "una convocazione urgente per verificare l'attuazione a livello aziendale del Ccnl e degli accordi regionali coi sindacati sanciti con delibere di giunta. Numerose sono le segnalazioni da parte dei colleghi sul fatto che le diverse aziende sanitarie toscane non si attengano alle su citate norme e impongano regole difformi (talora francamente vessatorie) in tema di orario, organizzazione e sedi di lavoro".
Inoltre, sempre secondo Anaao, "risultano difformità rispetto alle indicazioni regionali per la remunerazione oraria delle prestazioni in attività aggiuntiva legate a carenza di personale o abbattimento delle liste d'attesa. Riguardo a quest'ultimo aspetto non sono quantificate le risorse destinate a tale titolo alla sanità privata e - mentre a tali strutture vengono riservate le prestazioni in elezione - a noi dipendenti pubblici rimangono quelle in urgenza, in zone disagiate e gravate dal maggior rischio sul piano medico legale: cosa che può essere ulteriore fonte di demotivazione e fuga dagli ospedali".
"Per quanto attiene l'università chiediamo di conoscere quale uso sia stato fatto delle risorse economiche previste dalla legge ed erogate dalla Regione tramite le aziende miste, legate alle esigenze di didattica e ricerca dell'università e quale valore aggiunto esse abbiano prodotto, in base a dati oggettivi e non a dichiarazioni autoreferenziali"; per gli avvicendamenti "alla direzione di alcune aziende toscane, chiediamo alle amministrazioni di evitare burocratiche ottusità nella gestione del personale e che si privilegi il metodo della scelta meritocratica che possa garantire una buona gestione aziendale, e al contempo - nelle aziende miste - pari dignità alle componenti ospedaliera ed universitaria , evitando di accettare imposizioni".
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