Giovedì 5 dicembre si svolgerà alle 18 al teatro Cestello (ingresso libero), organizzato dalle Acli, per la serie “Autori e storie toscane, l’angolo del libro di Firenze e dintorni” a cura di Paolo Mugnai e Simone Galgano, la presentazione del libro di Mario Lancisi “Don Milani. Vita di un profeta disobbediente”, edito da Ts, alla quale parteciperanno, insieme all’autore, Annalisa Savino, dirigente scolastica, don Andrea Bigalli, docente all’istituto Scienze religiose, e Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cigl. L’incontro si svolgerà a 70 anni dall’esilio di don Lorenzo Milani da Calenzano a Barbiana, avvenuto il 7 dicembre 1954. Da Calenzano, dove era cappellano dal 1947, l’anno della sua ordinazione sacerdotale, don Lorenzo viene trasferito dalla Curia a Barbiana, “un luogo non luogo, sperduto nel Mugello, non servito da strade, luce, posta, scuola e abitato da un grumo di poveri montanari”, lo definisce l’autore del libro.
Scrive Lancisi: “Barbiana gli apparve subito una desolazione ma don Lorenzo però non si perse d’animo, sapeva bene che quello era il prezzo che doveva pagare per il coraggio delle sue idee. La prima cosa che fece, arrivato a Barbiana, fu quella di andare in chiesa: si inginocchiò davanti al crocifisso e scoppiò a piangere. Da rampollo di una delle famiglie più ricche e colte di Firenze si ritrovava in uno dei luoghi più poveri, abbandonati e inaccessibili della diocesi.
Lì la sua voce, nel disegno di chi ce lo aveva confinato, doveva spegnersi in una specie di morte civile. E invece, come capita ai profeti, dalle viscere della terra la voce di don Lorenzo risuonerà alta, solenne, penetrando le coscienze di intere generazioni di credenti e atei”.
Intanto l’indomani il suo arrivo a Barbiana decide di scendere a Vicchio per andare a trovare il suo compagno di seminario don Rossi. “Renzo, portami in comune”, chiede don Lorenzo. “In comune? A che fare?”, domanda meravigliato don Rossi. “Voglio comprarmi la tomba del camposanto”, gli risponde. E don Renzo: “Quanto tu se’ bischero!”. Don Lorenzo gli spiega che la tomba lo “avrebbe fatto sentire totalmente legato alla sua nuova gente nella vita e nella morte”.
E mentre la mamma e i suoi amici, da don Bensi a Meucci, cercavano di rincuorarlo scrivendogli che prima o poi probabilmente si sarebbe potuta trovare per lui una destinazione più decente, don Lorenzo quasi si inalbera: “Non c’è motivo di considerarmi tarpato se sono quassù. La grandezza d’una vita non si misura dalla grandezza del luogo in cui si è svolta, ma da tutt’altre cose. E neanche le possibilità di far del bene si misurano sul numero dei parrocchiani”.
I prossimi appuntamenti della rassegna “Autori e storie toscane, l’angolo del libro di Firenze e dintorni”:
19 dicembre Jacopo Storni, “Tiziano Terzani mi disse”, Ediciclo.
9 gennaio 2025 Gigi Paoli, “Oltre”, Giunti.
16 gennaio 2025 Roberto Vinciguerra, “E-20 Viola Le gare indimenticabili”, Scribo.
13 febbraio 2025 Paolo Mugnai, “Sanremo, che passione! I cantanti toscani al festival della musica leggera italiana”, Felici Editore.
20 febbraio 2025 lezione di Storia dell’arte di Elena Santoni su “Firenze nell’architettura e nella pittura dello spazio illusorio (1600-1700)”.
6 marzo 2025 Paolo Ciampi, “In cammino con Matilde. Canossa e gli altri luoghi della donna che sconfisse l’Imperatore”, Mursia.
13 marzo 2025 Leonardo Gori, “Il vento di giugno”, Tea.
Previste altre presentazioni di libri nei mesi di aprile e maggio. Più avanti verranno comunicate anche queste nuove date.
Gli eventi sono con la compartecipazione del Consiglio regionale della Toscana nell’ambito della Festa della Toscana 2024 e in collaborazione con il Teatro di Cestello, il Cantiere Obraz, la Libreria Gioberti.
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