Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge che disciplina i nuovi servizi erogati dalle farmacie, adeguandosi alle nuova normativa nazionale, il decreto legislativo 153/2009, che ha introdotto il concetto di 'farmacia dei servizi'.
L'articolo 2 della norma introduce la possibilità di offrire servizi complementari all'attività di commercializzazione dei farmaci come la diagnostica da sangue capillare. Tra i principali nuovi servizi, previsti dalla legge nazionale e recepiti dalla Toscana, ci sono anche attività di prevenzione, vaccinazioni, supporto nella gestione delle malattie croniche e attività di consulenza.
Le attività aggiuntive potranno essere svolte, oltre che in spazi separati all'interno della farmacia stessa, come si legge nel testo vigente, anche in locali esterni ma che devono essere dedicati in via esclusiva all'erogazione di tali servizi. Non possono essere utilizzate aree o strutture esterne, come gazebo o prefabbricati, salvo situazioni straordinarie autorizzate dalle autorità competenti.
"Dopo un lungo e approfondito lavoro in commissione - ha spiegato Enrico Sostegni (Pd), presidente della commissione sanità - abbiamo approvato un atto che porta la nostra normativa regionale al passo con le disposizioni nazionali, consentendo alle farmacie di consolidare il loro ruolo nella rete di sanità territoriale".
Sostegni ha ricordato che "già oggi il 40% delle farmacie toscane eroga servizi che vanno dalla diagnostica strumentale ai servizi cognitivi, vale a dire l'assistenza diretta al paziente, con l'obiettivo di migliorare l'aderenza terapeutica, l'educazione sanitaria e la gestione della terapia farmacologica. La Regione ha già utilizzato le farmacie per attivare tessere sanitarie, erogare vaccinazioni e tamponi durante la pandemia. Ora andiamo ad integrare e chiarire queste norme, per offrire ai cittadini una rete di servizi sempre più ampia".
L'atto è stato approvato con 32 voti a favore di Pd, Iv, Fdi, Lega, Fi e Gruppo misto Merito e Lealtà. Il M5s si è astenuto.
Tre gli ordini del giorno presentati dai gruppi: approvato solo quello del Pd che impegna la Giunta a proseguire il percorso di coinvolgimento dei soggetti interessati dalla disciplina legislativa sui nuovi servizi erogati in farmacia, finalizzato a tenere conto nelle fasi e negli atti attuativi degli elementi che emergeranno durante il processo di confronto nell'ottica di garantire una corretta applicazione della normativa nel rispetto delle competenze e dei ruoli dei professionisti coinvolti.
Ritirato l'atto del M5s, che verrà approfondito in commissione, e respinto un altro presentato da Fratelli d'Italia.
Sulla legge è stato fatto un ampio dibattito in aula. Irene Galletti (M5s) ha ribadito "il sostegno prioritario all'offerta sanitaria del servizio pubblico", mentre secondo il consigliere Diego Petrucci (Fdi), "arriviamo in ritardo ad approvare una legge tiepida che lascia tutto in sospeso. Il sistema sanitario pubblico sta scoppiando, questo modello non funziona più. O ne troviamo un altro, oppure non riusciremo più a dare risposte. Dobbiamo moltiplicare i luoghi dove si danno prestazioni sanitarie e diminuire i centri di potere, voi continuate a fare il contrario".
Federica Fratoni (Pd) si è augurata che "arrivino le risorse necessarie dal Governo centrale. La medicina del territorio andrà profondamente rivista, servono risorse, ma dobbiamo rispettare vincoli europei".
Infine, Vincenzo Ceccarelli (capogruppo Pd) ha detto che questa legge dimostra come "il Pd non sia nemico della farmacia dei servizi. Ben vengano, ma il servizio pubblico è un'altra cosa".
L'articolo 2 della norma introduce la possibilità di offrire servizi complementari all'attività di commercializzazione dei farmaci come la diagnostica da sangue capillare. Tra i principali nuovi servizi, previsti dalla legge nazionale e recepiti dalla Toscana, ci sono anche attività di prevenzione, vaccinazioni, supporto nella gestione delle malattie croniche e attività di consulenza.
Le attività aggiuntive potranno essere svolte, oltre che in spazi separati all'interno della farmacia stessa, come si legge nel testo vigente, anche in locali esterni ma che devono essere dedicati in via esclusiva all'erogazione di tali servizi. Non possono essere utilizzate aree o strutture esterne, come gazebo o prefabbricati, salvo situazioni straordinarie autorizzate dalle autorità competenti.
"Dopo un lungo e approfondito lavoro in commissione - ha spiegato Enrico Sostegni (Pd), presidente della commissione sanità - abbiamo approvato un atto che porta la nostra normativa regionale al passo con le disposizioni nazionali, consentendo alle farmacie di consolidare il loro ruolo nella rete di sanità territoriale".
Sostegni ha ricordato che "già oggi il 40% delle farmacie toscane eroga servizi che vanno dalla diagnostica strumentale ai servizi cognitivi, vale a dire l'assistenza diretta al paziente, con l'obiettivo di migliorare l'aderenza terapeutica, l'educazione sanitaria e la gestione della terapia farmacologica. La Regione ha già utilizzato le farmacie per attivare tessere sanitarie, erogare vaccinazioni e tamponi durante la pandemia. Ora andiamo ad integrare e chiarire queste norme, per offrire ai cittadini una rete di servizi sempre più ampia".
L'atto è stato approvato con 32 voti a favore di Pd, Iv, Fdi, Lega, Fi e Gruppo misto Merito e Lealtà. Il M5s si è astenuto.
Tre gli ordini del giorno presentati dai gruppi: approvato solo quello del Pd che impegna la Giunta a proseguire il percorso di coinvolgimento dei soggetti interessati dalla disciplina legislativa sui nuovi servizi erogati in farmacia, finalizzato a tenere conto nelle fasi e negli atti attuativi degli elementi che emergeranno durante il processo di confronto nell'ottica di garantire una corretta applicazione della normativa nel rispetto delle competenze e dei ruoli dei professionisti coinvolti.
Ritirato l'atto del M5s, che verrà approfondito in commissione, e respinto un altro presentato da Fratelli d'Italia.
Sulla legge è stato fatto un ampio dibattito in aula. Irene Galletti (M5s) ha ribadito "il sostegno prioritario all'offerta sanitaria del servizio pubblico", mentre secondo il consigliere Diego Petrucci (Fdi), "arriviamo in ritardo ad approvare una legge tiepida che lascia tutto in sospeso. Il sistema sanitario pubblico sta scoppiando, questo modello non funziona più. O ne troviamo un altro, oppure non riusciremo più a dare risposte. Dobbiamo moltiplicare i luoghi dove si danno prestazioni sanitarie e diminuire i centri di potere, voi continuate a fare il contrario".
Federica Fratoni (Pd) si è augurata che "arrivino le risorse necessarie dal Governo centrale. La medicina del territorio andrà profondamente rivista, servono risorse, ma dobbiamo rispettare vincoli europei".
Infine, Vincenzo Ceccarelli (capogruppo Pd) ha detto che questa legge dimostra come "il Pd non sia nemico della farmacia dei servizi. Ben vengano, ma il servizio pubblico è un'altra cosa".
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