“Non ha senso che il Consiglio regionale della Toscana sia chiamato a discutere una legge che sappiamo già essere incostituzionale, oltre che a essere tardivo e incompleto il coinvolgimento con la Chiesa Cattolica. Anzitutto va detto che le Regioni non hanno alcuna competenza sulla salute e nello specifico sul fine vita, così come stabilito dalla riforma del Titolo V; men che meno su una materia che incide a livello penale.
In ben tre Regioni (Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Puglia, e quest’ultima ci risulta essere governata dal centrosinistra) questa proposta di legge non è stata nemmeno discussa perché le Assemblee hanno posto e approvato la pregiudiziale di costituzionalità.
Anche la Giurisprudenza si è pronunciata chiaramente sull’incompetenza regionale in materia: l’Avvocatura Generale dello Stato con il Parere del 15 novembre 2023 fa sapere chiaramente che ‘ la disciplina relativa alla titolarità e all’esercizio dei diritti fondamentali rientra nella competenza esclusiva del legislatore statale’; sempre sul fronte delle competenze legislative la Corte Costituzionale in una sentenza si è pronunciata dicendo che si tratta di diritti ‘la cui tutela non può non darsi in condizioni di fondamentale eguaglianza su tutto il territorio nazionale’. Infine c’è poi da dire che la proposta Cappato deriva da una lettura errata della sentenza 242 del 2019 sempre della Corte Costituzionale che parla espressamente di non punibilità del suicidio assistito in casi specifici. Voler discutere un simile atto adesso in Consiglio regionale serve solo a fare strumentalizzazione politica che serve solo alla coalizione di centrosinistra.
Dispiace che una istituzione come la Chiesa Cattolica sia stata coinvolta con queste modalità dalla maggioranza. A parer nostro, invece, è ancora importante il ruolo sociale e civile che svolge tutt’ora. Non a caso in occasione della discussione sulla legge sulla Toscana Diffusa avevo presentato un emendamento per chiedere che venisse riconosciuto il ‘valore storico, culturale, artistico, sociale, del sacro e dello spirituale ed identitario della cristianità e della Chiesa cattolica nella storia della nostra Regione nel corso degli ultimi duemila anni’. L’emendamento è stato respinto fermamente dalla maggioranza. Noi creiamo invece che si debba costruire un dialogo costante e costruttivo con questa istituzione” lo dice il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Vittorio Fantozzi.
In ben tre Regioni (Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Puglia, e quest’ultima ci risulta essere governata dal centrosinistra) questa proposta di legge non è stata nemmeno discussa perché le Assemblee hanno posto e approvato la pregiudiziale di costituzionalità.
Anche la Giurisprudenza si è pronunciata chiaramente sull’incompetenza regionale in materia: l’Avvocatura Generale dello Stato con il Parere del 15 novembre 2023 fa sapere chiaramente che ‘ la disciplina relativa alla titolarità e all’esercizio dei diritti fondamentali rientra nella competenza esclusiva del legislatore statale’; sempre sul fronte delle competenze legislative la Corte Costituzionale in una sentenza si è pronunciata dicendo che si tratta di diritti ‘la cui tutela non può non darsi in condizioni di fondamentale eguaglianza su tutto il territorio nazionale’. Infine c’è poi da dire che la proposta Cappato deriva da una lettura errata della sentenza 242 del 2019 sempre della Corte Costituzionale che parla espressamente di non punibilità del suicidio assistito in casi specifici. Voler discutere un simile atto adesso in Consiglio regionale serve solo a fare strumentalizzazione politica che serve solo alla coalizione di centrosinistra.
Dispiace che una istituzione come la Chiesa Cattolica sia stata coinvolta con queste modalità dalla maggioranza. A parer nostro, invece, è ancora importante il ruolo sociale e civile che svolge tutt’ora. Non a caso in occasione della discussione sulla legge sulla Toscana Diffusa avevo presentato un emendamento per chiedere che venisse riconosciuto il ‘valore storico, culturale, artistico, sociale, del sacro e dello spirituale ed identitario della cristianità e della Chiesa cattolica nella storia della nostra Regione nel corso degli ultimi duemila anni’. L’emendamento è stato respinto fermamente dalla maggioranza. Noi creiamo invece che si debba costruire un dialogo costante e costruttivo con questa istituzione” lo dice il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Vittorio Fantozzi.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies