Cinque anni fa anche in Italia si cominciava a parlare seriamente del Covid e dei primi, allarmanti, casi registrati nel nostro paese. E come ripercorre questa mattina La Nazione, il 24 febbraio 2020 un imprenditore venne ricoverato all’ospedale di Santa Maria Nuova.
Era l’inizio della pandemia, dei lockdown, delle mascherine e delle file ai supermercati.
Soprattutto, scrive il quotidiano questa mattina, era l’inizio di un anno che avrebbe assistito al più alto numero di decessi dei residenti dal 1993. Infatti, secondo quanto riporta l’ufficio di statistica del Comune di Firenze, citato da La Nazione, nel 2020 sono decedute 4959 persone con un tasso di mortalità di 13,5 su mille persone, sceso a 13,1 nel 2021 e 12,2 nel 2024. Negli anni successivi, poi, il numero dei decessi in città è sempre stato inferiore rispetto al 2020: 4481 nel 2021, 4.931 nel 2022, 4287 nel 2023 e 4402 nel 2024.
Il mese con più decessi in assoluto fu novembre 2020, quando si spensero 600 vite, seguito da aprile con 520, quando ad essere maggiormente colpita fu la fascia d’età più vulnerabile, quella dai 75 ai 90 anni, che pagò un prezzo altissimo in termini di vite spezzate.
Nel corso dei mesi successivi, grazie soprattutto all’arrivo in Italia dei vaccini, i decessi calarono decisamente, e anche se ad oggi si continuano a registrare casi di Covid, con la Regione Toscana che continua a pubblicare il bollettino settimanale, la malattia non fa più paura come qualche tempo fa.
Ma non si deve dimenticare che dietro ai numeri e alle statistiche, sottolinea il quotidiano, ci sono delle vite spezzate dalla pandemia: a Firenze il Covid si è portato via 1521 persone, a Empoli 247, a Sesto Fiorentino 177.
Inoltre, il triste primato per il tasso di mortalità appartiene a San Godenzo, con 1046 decessi su centomila residenti, seguito da Pelago con 576 e da Greve con un tasso di 540.
Era l’inizio della pandemia, dei lockdown, delle mascherine e delle file ai supermercati.
Soprattutto, scrive il quotidiano questa mattina, era l’inizio di un anno che avrebbe assistito al più alto numero di decessi dei residenti dal 1993. Infatti, secondo quanto riporta l’ufficio di statistica del Comune di Firenze, citato da La Nazione, nel 2020 sono decedute 4959 persone con un tasso di mortalità di 13,5 su mille persone, sceso a 13,1 nel 2021 e 12,2 nel 2024. Negli anni successivi, poi, il numero dei decessi in città è sempre stato inferiore rispetto al 2020: 4481 nel 2021, 4.931 nel 2022, 4287 nel 2023 e 4402 nel 2024.
Il mese con più decessi in assoluto fu novembre 2020, quando si spensero 600 vite, seguito da aprile con 520, quando ad essere maggiormente colpita fu la fascia d’età più vulnerabile, quella dai 75 ai 90 anni, che pagò un prezzo altissimo in termini di vite spezzate.
Nel corso dei mesi successivi, grazie soprattutto all’arrivo in Italia dei vaccini, i decessi calarono decisamente, e anche se ad oggi si continuano a registrare casi di Covid, con la Regione Toscana che continua a pubblicare il bollettino settimanale, la malattia non fa più paura come qualche tempo fa.
Ma non si deve dimenticare che dietro ai numeri e alle statistiche, sottolinea il quotidiano, ci sono delle vite spezzate dalla pandemia: a Firenze il Covid si è portato via 1521 persone, a Empoli 247, a Sesto Fiorentino 177.
Inoltre, il triste primato per il tasso di mortalità appartiene a San Godenzo, con 1046 decessi su centomila residenti, seguito da Pelago con 576 e da Greve con un tasso di 540.
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