Lo hanno visto arrivare in caserma con le mani ancora coperte di sangue, in evidente stato confusionale. «Ho pugnalato mia madre» ha detto al piantone in servizio in quel momento, facendo scattare l’allarme. Un ragazzo di 20 anni elbano è stato così arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Portoferraio nella mattinata di domenica inizialmente per il reato di lesioni personale aggravate. Accusa poi trasformata dalla Procura di Livorno – in seguito agli accertamenti effettuati dai carabinieri elbani e dopo aver ascoltato la vittima dell’aggressione, una donna di 56 anni – in tentato omicidio. L’arresto è stato poi convalidato dal giudice nella giornata di martedì.
Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, il giovane (che vive insieme alla madre in un’abitazione alla periferia del capoluogo elbano) avrebbe sorpreso la donna all’alba, mentre ancora dormiva nel suo letto, e l’avrebbe assalita con un paio di forbici da cartoleria appuntite. Le grida della donna avrebbero però allertato il vicinato e all’accorrere dei primi soccorsi il 20enne si sarebbe dato alla fuga, montando in sella a un motorino e dirigendosi in paese, verso la caserma dei carabinieri dove si è costituito. All’arrivo dei militari sul posto la donna stava venendo portata in ospedale da un parente: le forbici usate per l'aggressione sono state rinvenute nelle vicinanze della casa, nascoste nella vegetazione.
La 56enne non ha fortunatamente riportato gravi ferite, cavandosela con qualche punto di sutura e lesioni non permanenti. Il giovane invece è stato portato al carcere Le Sughere di Livorno.
Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, il giovane (che vive insieme alla madre in un’abitazione alla periferia del capoluogo elbano) avrebbe sorpreso la donna all’alba, mentre ancora dormiva nel suo letto, e l’avrebbe assalita con un paio di forbici da cartoleria appuntite. Le grida della donna avrebbero però allertato il vicinato e all’accorrere dei primi soccorsi il 20enne si sarebbe dato alla fuga, montando in sella a un motorino e dirigendosi in paese, verso la caserma dei carabinieri dove si è costituito. All’arrivo dei militari sul posto la donna stava venendo portata in ospedale da un parente: le forbici usate per l'aggressione sono state rinvenute nelle vicinanze della casa, nascoste nella vegetazione.
La 56enne non ha fortunatamente riportato gravi ferite, cavandosela con qualche punto di sutura e lesioni non permanenti. Il giovane invece è stato portato al carcere Le Sughere di Livorno.
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