Da una parte, l'aumento dei casi di tumore in Italia che, secondo le stime, sono cresciuti a circa 395mila nuove diagnosi nel 2023 e un incremento di 18.400 casi ogni 12 mesi dal 2020. Si stima anche che circa il 40% dei nuovi casi di tumore siano potenzialmente prevenibili in quanto correlati a fattori di rischio modificabili. Dall'altra parte, un miglioramento nell'efficacia della prevenzione e delle cure che, in 13 anni, si stima abbiano permesso di evitare oltre 268mila decessi.
E' quanto emerso nel corso dell'evento 'Il Futuro dell'oncologia si incontra a Firenze', organizzato da Motore sanità, con il contributo di Centro diagnostico italiano e Gilead.
Un'iniziativa che ha riunito esperti del settore con l'obiettivo di discutere criticità, condividere buone pratiche e delineare un futuro sostenibile per l'oncologia italiana. Uno dei focus della giornata di lavori, si spiega in una nota, è stato dedicato alle principali terapie innovative, in particolare per il tumore alla prostata.
"Ogni anno in Italia circa 44.000 persone si ammalano di tumore della prostata. In questo scenario - ha osservato Giancarlo Beltramo, direttore del Centro Cyberknife Cdi - la radioterapia a fasci esterni è una consolidata alternativa non invasiva al trattamento chirurgico, rispetto al quale offre pari efficacia in termini di controllo di malattia e sopravvivenza globale".
"Il tumore alla prostata - ha rilevano Claudio Talmelli, presidente di Europa Uomo - rappresenta il 20% circa delle malattie oncologiche che affliggono il maschio, con circa 564mila soggetti affetti attualmente". Dal punto di vista diagnostico, una svolta è rappresentata dalla risonanza magnetica multiparametrica.
"L'individuazione del tumore con la biopsia - ha proseguito Talmelli - oltre ad essere dolorosa, ha sempre comportato alcune difficoltà legate innanzitutto alla posizione della prostata. La risonanza magnetica nucleare tridimensionale e multiparametrica ha reso possibile una scansione che dà anche la profondità, e questo rappresenta un grandissimo successo perché è in grado di identificare un eventuale tumore in maniera precisa".
E' quanto emerso nel corso dell'evento 'Il Futuro dell'oncologia si incontra a Firenze', organizzato da Motore sanità, con il contributo di Centro diagnostico italiano e Gilead.
Un'iniziativa che ha riunito esperti del settore con l'obiettivo di discutere criticità, condividere buone pratiche e delineare un futuro sostenibile per l'oncologia italiana. Uno dei focus della giornata di lavori, si spiega in una nota, è stato dedicato alle principali terapie innovative, in particolare per il tumore alla prostata.
"Ogni anno in Italia circa 44.000 persone si ammalano di tumore della prostata. In questo scenario - ha osservato Giancarlo Beltramo, direttore del Centro Cyberknife Cdi - la radioterapia a fasci esterni è una consolidata alternativa non invasiva al trattamento chirurgico, rispetto al quale offre pari efficacia in termini di controllo di malattia e sopravvivenza globale".
"Il tumore alla prostata - ha rilevano Claudio Talmelli, presidente di Europa Uomo - rappresenta il 20% circa delle malattie oncologiche che affliggono il maschio, con circa 564mila soggetti affetti attualmente". Dal punto di vista diagnostico, una svolta è rappresentata dalla risonanza magnetica multiparametrica.
"L'individuazione del tumore con la biopsia - ha proseguito Talmelli - oltre ad essere dolorosa, ha sempre comportato alcune difficoltà legate innanzitutto alla posizione della prostata. La risonanza magnetica nucleare tridimensionale e multiparametrica ha reso possibile una scansione che dà anche la profondità, e questo rappresenta un grandissimo successo perché è in grado di identificare un eventuale tumore in maniera precisa".
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