Giornata romana per il presidente della Toscana Eugenio Giani che ieri ha presieduto la seduta della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (Crpa), su delega del presidente Massimiliano Fedriga, assente per impegni istituzionali.
A seguire appuntamento a Palazzo Chigi, per la cabina di regia nazionale sul Pnrr con il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti, per fare il punto sull'attuazione del Piano e confrontarsi con i membri dell'esecutivo. "L'incontro di stamani ha fatto emergere che la missione Salute-Agenas, seguita dalle Regioni per il sistema di sanità territoriale, è il settore che a livello di attuazione procede con maggiore regolarità e sta dando le maggiori soddisfazioni", ha spiegato Giani.
"Spero che su questi temi si possa trovare una convergenza generale, e così per il contrasto liste di attesa attraverso una maggiore remunerazione e valorizzazione motivazionale dei medici, e per un sistema di alleggerimento dell'ospedale e dei pronto soccorso, come stiamo facendo in Toscana con Punti di intervento rapido per i codici bianchi e verdi - ha aggiunto il governatore -. Quanto ai medici di famiglia, in Toscana li stiamo coinvolgendo nelle Case di comunità per attivare un lavoro di squadra: in queste strutture si possono ospitare fino a 8 medici, ricostituendo il rapporto che un tempo c’era con il medico condotto”.
Successivamente nella sede romana della Regione Friuli-Venezia Giulia, Giani ha coordinato l’incontro con il commissario europeo per il Bilancio e l’antifrode, Piotr Arkadiusz Serafin. “Un incontro importante - ha sottolineato ancora Giani - perché apre al tipo di rapporto che le Regioni auspicano con la commissione e il commissario europeo: un rapporto diretto, specie sui temi relativi al bilancio e i finanziamenti, che rappresentano aspetti fondamentali per i territori. Un dialogo che possa consentire quindi una reale partecipazione dei cittadini alle politiche di bilancio dell’Unione europea. A questo proposito, è fondamentale che non vengano ridimensionate le risorse per le politiche di coesione, perché altrimenti si andrebbero a toccare i finanziamenti che incidono sulla riduzione delle diseguaglianze territoriali e sociali . Le politiche di coesione solo al centro dell'attenzione delle Regioni e devono restare il cuore delle politiche europee”.
A seguire appuntamento a Palazzo Chigi, per la cabina di regia nazionale sul Pnrr con il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti, per fare il punto sull'attuazione del Piano e confrontarsi con i membri dell'esecutivo. "L'incontro di stamani ha fatto emergere che la missione Salute-Agenas, seguita dalle Regioni per il sistema di sanità territoriale, è il settore che a livello di attuazione procede con maggiore regolarità e sta dando le maggiori soddisfazioni", ha spiegato Giani.
"Spero che su questi temi si possa trovare una convergenza generale, e così per il contrasto liste di attesa attraverso una maggiore remunerazione e valorizzazione motivazionale dei medici, e per un sistema di alleggerimento dell'ospedale e dei pronto soccorso, come stiamo facendo in Toscana con Punti di intervento rapido per i codici bianchi e verdi - ha aggiunto il governatore -. Quanto ai medici di famiglia, in Toscana li stiamo coinvolgendo nelle Case di comunità per attivare un lavoro di squadra: in queste strutture si possono ospitare fino a 8 medici, ricostituendo il rapporto che un tempo c’era con il medico condotto”.
Successivamente nella sede romana della Regione Friuli-Venezia Giulia, Giani ha coordinato l’incontro con il commissario europeo per il Bilancio e l’antifrode, Piotr Arkadiusz Serafin. “Un incontro importante - ha sottolineato ancora Giani - perché apre al tipo di rapporto che le Regioni auspicano con la commissione e il commissario europeo: un rapporto diretto, specie sui temi relativi al bilancio e i finanziamenti, che rappresentano aspetti fondamentali per i territori. Un dialogo che possa consentire quindi una reale partecipazione dei cittadini alle politiche di bilancio dell’Unione europea. A questo proposito, è fondamentale che non vengano ridimensionate le risorse per le politiche di coesione, perché altrimenti si andrebbero a toccare i finanziamenti che incidono sulla riduzione delle diseguaglianze territoriali e sociali . Le politiche di coesione solo al centro dell'attenzione delle Regioni e devono restare il cuore delle politiche europee”.
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