Albert Gudmundsson ha rialzato la testa. Dopo settimane opache con la Fiorentina, l’attaccante islandese ha ritrovato ritmo e incisività con la sua nazionale: due gol contro l’Ucraina e un assist pesante nella sfida contro la Francia, che ha portato al pareggio. Tre lampi che potrebbero segnare una svolta nella sua stagione, finora in chiaroscuro sotto la maglia viola.
UN INIZIO IN SALITA
L’impatto con la nuova realtà viola non è stato semplice. In cinque presenze tra Serie A e coppe, l’ex Genoa non ha ancora lasciato il segno come ci si attendeva: nessun gol e un solo assist (nel pari contro il Cagliari), a fronte di numeri offensivi decisamente inferiori a quelli a cui aveva abituato in rossoblù. Solo nel preliminare di Conference League contro il Polissya è riuscito a trovare la via del gol, ma troppo poco per parlare di un inizio convincente.
Nel sistema di Pioli, che punta su una trequarti mobile e piena di rotazioni, Gudmundsson sembra ancora un corpo estraneo: fatica a trovare continuità nel gioco, resta spesso ai margini dell’azione e perde lucidità nei momenti chiave. La società ha sempre mostrato fiducia – come confermato anche dalle parole del ds Pradè che aveva sottolineato quanto fosse stato forte il volere di tutti nel trattenerlo – ma la scintilla, per ora, non si è accesa.
SERVE UNA SVOLTA
Che il talento non manchi è evidente. I guizzi mostrati con la maglia dell’Islanda lo confermano: dribbling secco, velocità d’esecuzione, senso del gol. La speranza, per Pioli e per tutta Firenze, è che quelle prestazioni possano rappresentare il preludio a un’inversione di marcia anche in campionato. Il prossimo test, contro il Milan a San Siro, è una vetrina importante: serviranno coraggio, lucidità e, soprattutto, concretezza.
Con una Fiorentina in difficoltà nel trovare sbocchi offensivi continui, il contributo di Gudmundsson può fare la differenza. San Siro può diventare il suo trampolino. La Nazionale gli ha restituito fiducia: ora tocca a lui dimostrare di poter essere decisivo anche con la maglia viola. Firenze lo aspetta.
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