Il sindacato Nursind: “Sovraccarichi e disservizi, Regione assente”

Una mappa delle criticità negli ospedali toscani con il faro puntato sulla carenza di personale. A tracciarla, come riporta il Corriere Fiorentino, è il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind. A Careggi, è stato spiegato, «nelle ultime settimane il numero minimo di 19 infermieri per il turno notturno all’interno del pronto soccorso non viene rispettato e i turni vengono organizzati con 18 unità».
Al Meyer «in alcuni casi i turni di lavoro superano le 12 ore consecutive». E poi Prato, dove «il pronto soccorso registra il più alto numero di accessi dell’Asl Toscana Centro e necessita di un posto di polizia aperto 24 ore al giorno. A Pistoia la segreteria territoriale parla di carichi di lavoro mai calcolati effettivamente, di un numero di Oss assolutamente inadeguato e di pronto soccorso in eterno affanno, con barelle che mancano e persone che arrivano a stazionare anche 36-48 ore».

Inoltre «a Pisa il pronto soccorso di Cisanello è continuamente preso d’assalto. Anche a Lucca e in Versilia situazione difficile, con sovraffollamento dei pronto soccorso e difficoltà diffuse nei reparti: in questo caso la stima è che siano un centinaio i sanitari mancanti all’appello rispetto alle effettive necessità e la proclamazione dello stato di agitazione è sempre più vicina».
Nella provincia di Massa per la sensibile carenza di infermieri e Oss «nei giorni scorsi è stato proclamato lo stato di agitazione». E ancora, «a Siena e Grosseto la mancanza di infermieri e Oss si fa sentire anche nell’organizzazione del lavoro di tutti i giorni. Ad Arezzo lo stato di agitazione è stato dichiarato da quasi un mese ed è dovuto anche in questo caso a carenze di personale».

Secondo Giampaolo Giannoni, segretario regionale del NurSind, «dopo l’estate sono a rischio alcuni interventi chirurgici e ortopedici negli ospedali toscani».

Il motivo è la carenza del personale e, per gli infermieri presenti, un eccessivo carico di lavoro e di stress correlato. Come ha sottolineato Giannoni, in tutto questo «la grande assente è la Regione, che non ha mai dato seguito alle nostre richieste sulle assunzioni, sull’adeguamento delle tariffe per le cosiddette produttività aggiuntive, sulla prescrizione infermieristica, sul 118». Questo ha portato «il personale infermieristico ad essere sempre più stanco, demotivato e arrabbiato. Siamo in stato di agitazione e molto preoccupati. Se le cose dovessero rimanere così il rischio è che tanti servizi dopo l’estate non possano riaprire».


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