Una lettera aperta "non per chiedere favori, ma per reclamare diritti; non per pietismo, ma per rivendicare rispetto e ascolto".
A scriverla, alla vigilia della Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo del prossimo 2 aprile, è il Coordinamento toscano delle associazioni per l'autismo, che raggruppa una quindicina di realtà.
"Continuiamo a cercare un dialogo con un sistema che fatica a rispondere con tempi e modalità adeguati alle reali esigenze delle persone con autismo e delle loro famiglie; non è solo una questione di risorse, ma anche e soprattutto di atteggiamento, di cultura, di volontà politica e sociale nel riconoscere la fragilità e trasformarla in dignità", scrivono in una nota dove denunciano di passi indietro preoccupanti in Italia sui temi della disabilità: "dai finanziamenti di terapie improbabili (leggi mototerapia), al taglio di risorse, alla restrizione delle politiche di sanità pubblica, alle difficoltà nella formazione e nel reperimento di personale qualificato".
Le associazioni sottolineano come "la politica della disabilità sembra relegata ai margini, mentre il diritto alla salute, all'inclusione lavorativa e sociale rimane un percorso a ostacoli. La Toscana in questo panorama è senza dubbio in una posizione migliore rispetto ad altre zone d'Italia, ma non nascondiamoci, ci sono tante difficoltà e tante scelte ancora da fare alle quali noi come genitori vorremmo partecipare".
La lettera si conclude con un appello in vista del 2 aprile, "che non sarà solo una ricorrenza, ma un momento di resistenza e rilancio. Chiediamo con ancora più forza alle istituzioni e all'intero sistema sociale e produttivo della Toscana di abbandonare la logica dell'attesa infinita e iniziare a costruire un futuro degno per le persone autistiche e le loro famiglie. Non chiediamo il permesso di esistere. Esistiamo già. È ora che il sistema se ne accorga".
A scriverla, alla vigilia della Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo del prossimo 2 aprile, è il Coordinamento toscano delle associazioni per l'autismo, che raggruppa una quindicina di realtà.
"Continuiamo a cercare un dialogo con un sistema che fatica a rispondere con tempi e modalità adeguati alle reali esigenze delle persone con autismo e delle loro famiglie; non è solo una questione di risorse, ma anche e soprattutto di atteggiamento, di cultura, di volontà politica e sociale nel riconoscere la fragilità e trasformarla in dignità", scrivono in una nota dove denunciano di passi indietro preoccupanti in Italia sui temi della disabilità: "dai finanziamenti di terapie improbabili (leggi mototerapia), al taglio di risorse, alla restrizione delle politiche di sanità pubblica, alle difficoltà nella formazione e nel reperimento di personale qualificato".
Le associazioni sottolineano come "la politica della disabilità sembra relegata ai margini, mentre il diritto alla salute, all'inclusione lavorativa e sociale rimane un percorso a ostacoli. La Toscana in questo panorama è senza dubbio in una posizione migliore rispetto ad altre zone d'Italia, ma non nascondiamoci, ci sono tante difficoltà e tante scelte ancora da fare alle quali noi come genitori vorremmo partecipare".
La lettera si conclude con un appello in vista del 2 aprile, "che non sarà solo una ricorrenza, ma un momento di resistenza e rilancio. Chiediamo con ancora più forza alle istituzioni e all'intero sistema sociale e produttivo della Toscana di abbandonare la logica dell'attesa infinita e iniziare a costruire un futuro degno per le persone autistiche e le loro famiglie. Non chiediamo il permesso di esistere. Esistiamo già. È ora che il sistema se ne accorga".
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