Una lettera aperta, rivolta alle associazioni dei familiari e alle istituzioni per sottolineare la "necessità di azioni concrete per la tutela delle persone con disabilità".
A scriverla è Rete Insieme, realtà che riunisce sei cooperative impegnate nella gestione dei centri diurni per persone con disabilità della provincia di Prato (Cui, Kepos, Margherita, New Naif, Tartaruga e Girasole) che torna sull'episodio di violenza risalente a qualche settimana fa con protagonista un volontario che avrebbe abusato di due giovani in condizioni di inferiorità psichica e fisica, una delle quali minorenne. L'uomo, incastrato dalle telecamere, è stato poi arrestato.
"Abbiamo atteso prima di scrivere questa lettera perché all'interno della nostra rete si è acceso un intenso confronto: l'episodio ci ha profondamente scossi, ha sollevato tante domande e ci ha spinti a riflettere su cosa avremmo potuto fare e su cosa possiamo fare, concretamente, per prevenire situazioni simili in futuro", scrivono.
"Condividiamo il vostro sgomento e la preoccupazione per la fragilità di tante persone con disabilità, che spesso non hanno gli strumenti per difendersi o denunciare - si afferma nella lettera aperta - La fiducia nei servizi sociosanitari e, nella fattispecie, in quelli di trasporto è un valore imprescindibile, e proprio per questo riteniamo necessario un confronto costruttivo per rafforzare ulteriormente le tutele e la sicurezza".
Rete Insieme, rinnovando la fiducia "al prezioso servizio svolto dai volontari", chiede anche tutele, come la presenza di dispositivi tecnologici e la presenza di due operatori durante i tragitti. "Vogliamo che episodi così gravi non gettino ombre su chi, con impegno e passione, rappresenta un punto di riferimento per tante famiglie. Allo stesso tempo, riteniamo importante che vengano messe in atto misure di prevenzione efficaci", si legge ancora.
"Siamo consapevoli delle difficoltà economiche e gestionali che il settore affronta, ma la sicurezza e la dignità delle persone con disabilità devono essere una priorità assoluta".
A scriverla è Rete Insieme, realtà che riunisce sei cooperative impegnate nella gestione dei centri diurni per persone con disabilità della provincia di Prato (Cui, Kepos, Margherita, New Naif, Tartaruga e Girasole) che torna sull'episodio di violenza risalente a qualche settimana fa con protagonista un volontario che avrebbe abusato di due giovani in condizioni di inferiorità psichica e fisica, una delle quali minorenne. L'uomo, incastrato dalle telecamere, è stato poi arrestato.
"Abbiamo atteso prima di scrivere questa lettera perché all'interno della nostra rete si è acceso un intenso confronto: l'episodio ci ha profondamente scossi, ha sollevato tante domande e ci ha spinti a riflettere su cosa avremmo potuto fare e su cosa possiamo fare, concretamente, per prevenire situazioni simili in futuro", scrivono.
"Condividiamo il vostro sgomento e la preoccupazione per la fragilità di tante persone con disabilità, che spesso non hanno gli strumenti per difendersi o denunciare - si afferma nella lettera aperta - La fiducia nei servizi sociosanitari e, nella fattispecie, in quelli di trasporto è un valore imprescindibile, e proprio per questo riteniamo necessario un confronto costruttivo per rafforzare ulteriormente le tutele e la sicurezza".
Rete Insieme, rinnovando la fiducia "al prezioso servizio svolto dai volontari", chiede anche tutele, come la presenza di dispositivi tecnologici e la presenza di due operatori durante i tragitti. "Vogliamo che episodi così gravi non gettino ombre su chi, con impegno e passione, rappresenta un punto di riferimento per tante famiglie. Allo stesso tempo, riteniamo importante che vengano messe in atto misure di prevenzione efficaci", si legge ancora.
"Siamo consapevoli delle difficoltà economiche e gestionali che il settore affronta, ma la sicurezza e la dignità delle persone con disabilità devono essere una priorità assoluta".
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