Il sistema socio-sanitario toscano migliora, e ne beneficiano i cittadini, longevi e sempre più in buona salute: è quanto emerge dal settimo rapporto 'Welfare e salute' che analizza il trend dell'ultimo quinquennio (2019-2024) sul fronte del sistema socio-sanitario regionale, coordinato dall'Agenzia Regionale Sanità e presentato nei giorni socrsi a Firenze.
Il rapporto evidenzia l'aumento della quota di anni vissuti in buone condizioni fisiche dopo i 65: fra il 2009 e il 2022 la percentuale è salita dal 36% al 46% negli uomini e dal 28% al 38% nelle donne, valori tra i più alti d'Italia. Il 98% dei 65-74enni è autonomo nelle attività quotidiane. Questi numeri si affiancano ai dati sulla speranza di vita (84 anni) che supera in media di oltre mezzo anno quella nazionale, collocando la regione al terzo posto in Italia per longevità maschile e al sesto per quella femminile.
Secondo il rapporto, la Toscana è uscita dalla fase di eccesso di mortalità legato al Covid-19 con un anno d'anticipo (nel 2023) rispetto alla media nazionale. Dal 2019 al 2024 i ricoveri per infarto miocardico acuto sono scesi del 24% negli uomini e del 35% nelle donne; per ictus ischemico il calo supera il 25% in entrambi i generi. Nel 2023 il tasso di ospedalizzazione è sceso a 128,4 per mille abitanti, contro uno standard nazionale di 160. I ricoveri chirurgici hanno oltrepassato i volumi pre-pandemia, mentre quelli medici restano sotto il 2019 grazie a percorsi ambulatoriali e di telemonitoraggio.
"Nonostante il sottofinanziamento della sanità da parte dello Stato - ha sottolineato l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - gli indicatori della nostra regione tendono a migliorare, quasi tutti". Secondo Serena Spinelli, assessora regionale al welfare, "la povertà oggi è multidimensionale: non solo economica, ma legata anche a casa, salute, lavoro. Per questo abbiamo promosso sui territori la creazione di équipe multidisciplinari, che unendo competenze sociali, sanitarie e lavorative, possono offrire risposte integrate e percorsi personalizzati".
Il rapporto mette in evidenza come l'invecchiamento (il 26,7% della popolazione è ultrasessantacinquenne) e l'inverno demografico siano frenati dalla presenza di famiglie straniere: la bassa natalità (20.725 nati nel 2024) è compensata da un saldo migratorio positivo di +6,5 per mille abitanti. La presenza di cittadini stranieri (il 12% della popolazione) è caratterizzata da un'età media di dieci anni più giovane rispetto agli autoctoni.
Il rapporto evidenzia l'aumento della quota di anni vissuti in buone condizioni fisiche dopo i 65: fra il 2009 e il 2022 la percentuale è salita dal 36% al 46% negli uomini e dal 28% al 38% nelle donne, valori tra i più alti d'Italia. Il 98% dei 65-74enni è autonomo nelle attività quotidiane. Questi numeri si affiancano ai dati sulla speranza di vita (84 anni) che supera in media di oltre mezzo anno quella nazionale, collocando la regione al terzo posto in Italia per longevità maschile e al sesto per quella femminile.
Secondo il rapporto, la Toscana è uscita dalla fase di eccesso di mortalità legato al Covid-19 con un anno d'anticipo (nel 2023) rispetto alla media nazionale. Dal 2019 al 2024 i ricoveri per infarto miocardico acuto sono scesi del 24% negli uomini e del 35% nelle donne; per ictus ischemico il calo supera il 25% in entrambi i generi. Nel 2023 il tasso di ospedalizzazione è sceso a 128,4 per mille abitanti, contro uno standard nazionale di 160. I ricoveri chirurgici hanno oltrepassato i volumi pre-pandemia, mentre quelli medici restano sotto il 2019 grazie a percorsi ambulatoriali e di telemonitoraggio.
"Nonostante il sottofinanziamento della sanità da parte dello Stato - ha sottolineato l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - gli indicatori della nostra regione tendono a migliorare, quasi tutti". Secondo Serena Spinelli, assessora regionale al welfare, "la povertà oggi è multidimensionale: non solo economica, ma legata anche a casa, salute, lavoro. Per questo abbiamo promosso sui territori la creazione di équipe multidisciplinari, che unendo competenze sociali, sanitarie e lavorative, possono offrire risposte integrate e percorsi personalizzati".
Il rapporto mette in evidenza come l'invecchiamento (il 26,7% della popolazione è ultrasessantacinquenne) e l'inverno demografico siano frenati dalla presenza di famiglie straniere: la bassa natalità (20.725 nati nel 2024) è compensata da un saldo migratorio positivo di +6,5 per mille abitanti. La presenza di cittadini stranieri (il 12% della popolazione) è caratterizzata da un'età media di dieci anni più giovane rispetto agli autoctoni.
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