Costanza Liuzzi, studentessa dell'Università Cattolica di Milano, con una tesi di laurea sui tentativi di risoluzione del conflitto israelo-palestinese ha vinto la borsa di studio offerta dalla Fondazione Ernesto Balducci e dedicata al tema della pace, nell'ambito delle iniziative per il centenario della nascita del religioso. Il premio è stato assegnato oggi, in occasione di una iniziativa alla Badia Fiesolana, conclusione ufficiale del programma del centenario.
"Al bando di concorso hanno partecipato decine di laureati di tutta Italia, segno che ancora la pace è un tema sentito dai giovani, speranza del futuro", ha affermato Grazia Bellini, presidente della Fondazione Ernesto Balducci, osservando che con il concorso "abbiamo potuto metterci in ascolto dei giovani che parlano di pace non solo come 'non guerra', ma anche come sperimentazione, come modello di riferimento e un punto di ripartenza. I nostri giovani sono dimostrazione che l'imperativo della pace con la cancellazione della categoria del nemico, come predicava Balducci, è davvero possibile".
La figura di padre Balducci è stata ricordata anche dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e vescovo di Bologna, in un videomessaggio. "Tante sue iniziative - ha detto - hanno aiutato, qualche volta costretto la Chiesa a misurarsi col mondo di fuori, o meglio col mondo, perché la Chiesa quando si chiude genera delle distanze, quando il Vangelo è esattamente il contrario: è superare tutte le distanze e lasciarsi interrogare delle domande che si trovano lungo la strada, dai tanti imprevisti che chi cammina per la strada come ci aiuta, perché seguendo Gesù possiamo solo camminare sulla strada delle persone".
"Al bando di concorso hanno partecipato decine di laureati di tutta Italia, segno che ancora la pace è un tema sentito dai giovani, speranza del futuro", ha affermato Grazia Bellini, presidente della Fondazione Ernesto Balducci, osservando che con il concorso "abbiamo potuto metterci in ascolto dei giovani che parlano di pace non solo come 'non guerra', ma anche come sperimentazione, come modello di riferimento e un punto di ripartenza. I nostri giovani sono dimostrazione che l'imperativo della pace con la cancellazione della categoria del nemico, come predicava Balducci, è davvero possibile".
La figura di padre Balducci è stata ricordata anche dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e vescovo di Bologna, in un videomessaggio. "Tante sue iniziative - ha detto - hanno aiutato, qualche volta costretto la Chiesa a misurarsi col mondo di fuori, o meglio col mondo, perché la Chiesa quando si chiude genera delle distanze, quando il Vangelo è esattamente il contrario: è superare tutte le distanze e lasciarsi interrogare delle domande che si trovano lungo la strada, dai tanti imprevisti che chi cammina per la strada come ci aiuta, perché seguendo Gesù possiamo solo camminare sulla strada delle persone".
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