Un nuovo e lussureggiante giardino del Meyer. Un primo importante passo per la creazione di un progetto all'insegna del verde.
Si chiama Meyer in green il percorso che nei prossimi anni trasformerà il volto dell'ospedale pediatrico fiorentino in un'ottica sempre più rispettosa dell'ambiente ed ecosostenibile.
A rendere possibile questo primo, importante, traguardo è stata Vannucci Piante, una delle aziende simbolo del florovivaismo pistoiese apprezzata in Italia e all'estero. Le piante sono state messe a dimora nelle aiuole che abbelliscono la parte posteriore di uno degli ingressi dell'ospedale, quello che conduce al pronto soccorso.
Qui, il giardino appena creato, circonda lo spazio davanti alle Cappelle del Commiato, creando uno spazio riparato, dove lo sguardo è destinato a posarsi per trovare ristoro. Quella con Vannucci piante è un'amicizia di lunga data: in passato l'azienda pistoiese ha sostenuto la Fondazione Meyer con alcune donazioni legate all'attività dell'orto-giardino della Ludobliblio ed è stata partner per alcune richieste di piante collocate all'interno della struttura ospedaliera.
Questa mattina si è tenuto un incontro per festeggiare l'arrivo delle nuove piante. Oltre alla Direzione dell'Ospedale pediatrico fiorentino, era presente Andrea Massaini dell'azienda Vannucci piante.
La mattinata è stata anche l'occasione per annunciare la donazione di 230 piante di rosa "ibrido Meyer" destinate a comporre il roseto intorno alla statua di Folon all'ingresso dell'ospedale. L'azienda Rose Barni, una realtà imprenditoriale storica di produzione di rose, ha scelto di dedicare una delle sue preziose creature floreali al Meyer, come accade talvolta per alcune personalità. La rosa si chiama proprio Meyer e l'azienda l'ha inserita nel proprio catalogo, scegliendo di donare 1 euro per ogni vendita alla Fondazione Meyer. La pianta, dedicata alla ricerca scientifica, è e a sua volta frutto di un lungo lavoro di ricerca in campo botanico.
A consegnare il nuovo ibrido alla Direzione del Meyer è stata Beatrice Barni, co-titolare del vivaio Rose Barni e responsabile del progetto di ricerca dell'azienda.
Si chiama Meyer in green il percorso che nei prossimi anni trasformerà il volto dell'ospedale pediatrico fiorentino in un'ottica sempre più rispettosa dell'ambiente ed ecosostenibile.
A rendere possibile questo primo, importante, traguardo è stata Vannucci Piante, una delle aziende simbolo del florovivaismo pistoiese apprezzata in Italia e all'estero. Le piante sono state messe a dimora nelle aiuole che abbelliscono la parte posteriore di uno degli ingressi dell'ospedale, quello che conduce al pronto soccorso.
Qui, il giardino appena creato, circonda lo spazio davanti alle Cappelle del Commiato, creando uno spazio riparato, dove lo sguardo è destinato a posarsi per trovare ristoro. Quella con Vannucci piante è un'amicizia di lunga data: in passato l'azienda pistoiese ha sostenuto la Fondazione Meyer con alcune donazioni legate all'attività dell'orto-giardino della Ludobliblio ed è stata partner per alcune richieste di piante collocate all'interno della struttura ospedaliera.
Questa mattina si è tenuto un incontro per festeggiare l'arrivo delle nuove piante. Oltre alla Direzione dell'Ospedale pediatrico fiorentino, era presente Andrea Massaini dell'azienda Vannucci piante.
La mattinata è stata anche l'occasione per annunciare la donazione di 230 piante di rosa "ibrido Meyer" destinate a comporre il roseto intorno alla statua di Folon all'ingresso dell'ospedale. L'azienda Rose Barni, una realtà imprenditoriale storica di produzione di rose, ha scelto di dedicare una delle sue preziose creature floreali al Meyer, come accade talvolta per alcune personalità. La rosa si chiama proprio Meyer e l'azienda l'ha inserita nel proprio catalogo, scegliendo di donare 1 euro per ogni vendita alla Fondazione Meyer. La pianta, dedicata alla ricerca scientifica, è e a sua volta frutto di un lungo lavoro di ricerca in campo botanico.
A consegnare il nuovo ibrido alla Direzione del Meyer è stata Beatrice Barni, co-titolare del vivaio Rose Barni e responsabile del progetto di ricerca dell'azienda.
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