L'equipe chirurgica ha praticato tre fori nel suo torace: uno del diametro di cinque millimetri e gli altri di tre millimetri

È stato preso in braccio oggi per la prima volta dalla sua mamma il piccolo affetto da ernia diaframmatica nato al Meyer di Firenze il 30 ottobre scorso e sottoposto a una delicata e innovativa operazione chirurgica effettuata in toracoscopia. Un intervento all'avanguardia, si rileva in una nota, effettuato con una tecnica mini-invasiva che ha accelerato i tempi di ripresa del bimbo, permettendogli inoltre di non riportare alcuna cicatrice.
      
Prima di procedere è stato necessario verificare che le condizioni del neonato si stabilizzassero dal punto di vista emo-dinamico e che i parametri respiratori fossero ottimali. Per correggere la grave e rara malformazione da cui era affetto, l'equipe chirurgica ha praticato tre fori nel suo torace: uno del diametro di cinque millimetri e gli altri di tre millimetri.

      
Queste minuscole aperture hanno consentito il passaggio di strumenti di ultima generazione (anche questi di appena tre millimetri) grazie ai quali la parte dell'intestino fuoriuscita a causa della malformazione è stata riposizionata nella sede originaria e il torace è stato chiuso con una sutura primaria. Il tutto è avvenuto sotto l'occhio di una microscopica sonda munita di telecamera.

     
L'intervento, durato in tutto un'ora e venti minuti, è perfettamente riuscito. A coordinare l'equipe chirurgica è stato il professor Mario Lima, considerato uno dei maestri della chirurgia pediatrica italiana del Sant'Orsola di Bologna che ha avviato una collaborazione con il pediatrico fiorentino. Il decorso post-operatorio sta procedendo nel migliore dei modi: il piccolo è stato progressivamente stubato e ora respira già in modo autonomo.
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