Presentata al Direttore Generale Valerio Mari in visita al presidio: ‘una squadra di professionisti che lavora per un ospedale sempre più aperto al territorio’

Una squadra di professionisti con una organizzazione interna multidisciplinare e multiprofessionale e dotata di strumenti altamente tecnologici che riesce a garantire la continuità assistenziale di un ospedale sempre più aperto con il territorio: è questa la sfida dell’innovazione organizzativa degli Ambulatori Specialistici operata all’interno dell’Ospedale di Prato.” Queste le parole del Direttore Generale Valerio Mari, ieri in visita all’ospedale Santo Stefano di Prato per osservare da vicino la nuova organizzazione interna della specialistica ambulatoriale dell’ospedale pratese.

Mi complimento con la direzione sanitaria del presidio, diretta dalla dottoressa Maria Teresa Mechi e con quella infermieristica di cui è direttrice la dottoressa Monica Chiti, per aver introdotto anche percorsi innovativi e mi riferisco, per esempio, al Transitional care in Neurologia e Nefrologia, alla Medicina di Genere, al Progetto Next-Gen-Prato per la malattia di Parkinson ad esordio giovanile e/o familiarità e distonie del musicista e al Wound Care, per la cura delle lesioni cutanee” ha commentato.

Nel corso della sua visita alla struttura pratese, il Direttore Generale ha visto da vicino il nuovo modello organizzativo introdotto nella Specialistica Ambulatoriale per la presa in carico dei pazienti più fragili, per evitare ulteriori cronicizzazioni e finalizzato a garantire un più rapido recupero della malattia e a prevenire i ricoveri non necessari.

Come scrive in una nota l’Asl Toscana Centro, sono ben 15 i nuovi Ambulatori specialistici al momento attivati al Santo Stefano, a cui si sommano quelli a carattere oncologico, dei veri e propri “percorsi” che possono iniziare con i Medici e Pediatri di Famiglia e proseguire in ospedale e viceversa come i percorsi Pass (Percorsi Assistenziali per Soggetti con Bisogni Speciali) che hanno dato risposta nel 2024 a oltre 450 pazienti.
È stato aperto anche l’Ambulatorio per la valutazione e il monitoraggio degli esiti sui pazienti dimessi dal reparto di Terapia Intensiva.
Tutte le discipline specialistiche ospedaliere, con un ruolo chiave e fondamentale degli infermieri, hanno lavorato intensamente con i rispettivi Dipartimenti di riferimento per realizzare nell’ospedale di Prato un modello fin qui molto avanzato.

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