Il gip Anna Liguori ha archiviato l'indagine 'stralcio' sui delitti del Mostro di Firenze, nata nel maggio 2019 su iniziativa della procura per stabilire l'autenticità della cartuccia ritrovata nella celebre ispezione dell'orto di Pietro Pacciani a Mercatale Val di Pesa l'aprile 1992 e di cui, a distanza di 30 anni, è stato avanzato il dubbio che fosse conseguenza della manomissione dell'area del sopralluogo e anche dello stesso proiettile ritrovato, non esploso. La stessa procura nel 2022 chiese l'archiviazione, a cui fecero opposizione i familiari delle vittime francesi uccise a Scopeti nel 1985 con l'avvocato Vieri Adriani.
L'archiviazione è del 17 maggio 2024 ed è motivata per la "riproposizione di elementi già oggetto di indagini" mentre su altri rilievi dell'opposizione considera che si tratta di "fonti di prova già acquisite" su cui sarebbero avanzati dei "meri elementi congetturali".
Il procedimento stralcio sulla cartuccia scaturì nel maggio 2019, da dubbi espressi dal consulente balistico della procura, Paride Minervini, con separazione da un altro procedimento, all'epoca pendente poi archiviato anch'esso, contro l'ex legionario Giampiero Vigilanti. Le perplessità erano sull'ipotesi di un'alterazione della cartuccia Winchester serie H calibro 22, compatibile con la pistola Beretta del Mostro, trovata nell'orto di Pacciani; c'erano segni che secondo il consulente balistico potevano esser stati artefatti e non - come ipotizzato dall'accusa a Pacciani - conseguenza di una prova dell'arma nell'orto. Nel 2022 però il pm Luca Turco superò la questione chiedendo di archiviare il procedimento sulla cartuccia che al processo contro Pacciani fu portata come 'prova regina' della sua colpevolezza.
Oggi, commenta l'avvocato Adriani, l'archiviazione "appare frettolosa e sorretta da argomenti che non trovano riscontro nel lavoro di preparazione svolto da questo difensore e dai suoi collaboratori".
Il legale delle vittime francesi, Naudine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, sottolineando la necessità di "capire se il segno rinvenuto alla base della 'cartuccia nell'orto' sia compatibile con una calibro 22, e se sì con quale, oppure se sia frutto di manomissione, come suggerisce il consulente del pm. Suona altresì incomprensibile come mai la procura dopo tanta insistenza (il pm scrisse ai Ris non meno di quattro volte), vi abbia improvvisamente rinunciato all'udienza del 25 ottobre 2023".
L'archiviazione è del 17 maggio 2024 ed è motivata per la "riproposizione di elementi già oggetto di indagini" mentre su altri rilievi dell'opposizione considera che si tratta di "fonti di prova già acquisite" su cui sarebbero avanzati dei "meri elementi congetturali".
Il procedimento stralcio sulla cartuccia scaturì nel maggio 2019, da dubbi espressi dal consulente balistico della procura, Paride Minervini, con separazione da un altro procedimento, all'epoca pendente poi archiviato anch'esso, contro l'ex legionario Giampiero Vigilanti. Le perplessità erano sull'ipotesi di un'alterazione della cartuccia Winchester serie H calibro 22, compatibile con la pistola Beretta del Mostro, trovata nell'orto di Pacciani; c'erano segni che secondo il consulente balistico potevano esser stati artefatti e non - come ipotizzato dall'accusa a Pacciani - conseguenza di una prova dell'arma nell'orto. Nel 2022 però il pm Luca Turco superò la questione chiedendo di archiviare il procedimento sulla cartuccia che al processo contro Pacciani fu portata come 'prova regina' della sua colpevolezza.
Oggi, commenta l'avvocato Adriani, l'archiviazione "appare frettolosa e sorretta da argomenti che non trovano riscontro nel lavoro di preparazione svolto da questo difensore e dai suoi collaboratori".
Il legale delle vittime francesi, Naudine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, sottolineando la necessità di "capire se il segno rinvenuto alla base della 'cartuccia nell'orto' sia compatibile con una calibro 22, e se sì con quale, oppure se sia frutto di manomissione, come suggerisce il consulente del pm. Suona altresì incomprensibile come mai la procura dopo tanta insistenza (il pm scrisse ai Ris non meno di quattro volte), vi abbia improvvisamente rinunciato all'udienza del 25 ottobre 2023".
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